Manca sempre meno alla designazione del nuovo presidente
A pochi giorni dal voto in consiglio generale per la designazione del nuovo presidente di Confindustria il Veneto resta spaccato. Dopo aver sperato di poter aspirare alla guida di viale dell’Astronomia, candidando il presidente regionale Enrico Carraro, gli imprenditori del Nordest hanno dovuto fare i conti con le divisioni interne. Il veneziano Vincenzo Marinese ha scelto di schierarsi con l’emiliano Emanuele Orsini. E’ stato a lungo incerto invece il posizionamento del Veneto Est, che dopo un’inclinazione per Edoardo Garrone alla fine ieri è tornato su Orsini. Garrone comunque dovrebbe essere in vantaggio nella regione come nella conta nazionale, potendo contare sul supporto di Vicenza, Verona, del presidente regionale Carraro e di alcuni votanti di Veneto Est che non condividono la linea della maggioranza.
Nei rapporti tra Veneto Est e Orsini pesa la questione FederlegnoArredi, con voci e lettere anononime giunte ai saggi di viale dell’Astronomia durante la fase di vaglio delle candidature su controversie risalenti al periodo in cui l’emiliano era alla guida di Flae. Voci smentite, con tanto di querele, dall’interessato. A capo di Federlegno oggi c’è Claudio Feltrin, espulso dai probiviri dal consiglio generale di viale dell’Astronomia. E che ora punterebbe a tornarci. Un auspicio non condiviso da alcuni componenti della territoriale che fanno anche parte del consiglio generale – 10 i voti espressi in tutto da Veneto Est – che non appoggiavano le battaglie di Feltrin, e che potrebbero dunque disattendere l’ordine di scuderia. La maggior parte degli imprenditori veneti, conti alla mano, voterà comunque per Garrone: ma l’ennesima spaccatura potrebbe avere l’effetto di indebolire la rappresentanza della regione.
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