Stellantis, Urso: “Governo ha dato, ora tocca ad azienda”

 “Il governo ha già dato, ora è Stellantis a dover dare all’Italia”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del tavolo sul sito di Melfi con sindacati, Anfia e Regione Basilicata al Mimit. “Il governo ha già messo in campo la sua politica: abbiamo cambiato la politica europea sull’auto, realizzato un piano incentivi delle imprese e un piano incentivi auto con la rottamazione delle auto più vecchie”, ha fatto presente Urso. “Io capisco che Tavares tuteli l’interesse degli azionisti, ma il governo tutela quello degli italiani. Mi auguro – ha chiosato il ministro – che ci sia una convergenza tra l’ottimizzazione del profitto e il rafforzamento dell’industria cuore del sistema Italia”.

Urso: “Stellantis conferma 5 modelli a Melfi”

“Oggi Stellantis ha ribadito che intende realizzare 5 modelli a Melfi, che era l’impegno che prese Tavares – l’amministratore delegato ndr – in questo salone”, ha detto ancora Urso. “Dobbiamo far sì che questo però venga calato in un progetto, su cui ci misureremo in questi tavoli”, ha sottolineato Urso. 

Uilm: “Bene 5 modelli Melfi, ma si lavori su ibrido”

“Siamo soddisfatti della conferma dei cinque modelli da parte di Stellantis a Melfi sulla futura piattaforma medium, ma chiediamo che una parte di questi sia ibrida giacché i full electric stentano ad imporsi sul mercato”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, Vincenzo Tortorelli, segretario generale Uil Basilicata, e Marco Lomio, segretario generale Uilm Basilicata, al termine dell’incontro tenutosi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.Inoltre, il sindacato pretende “tutele per i lavoratori dell’indotto, vale a dire della componentistica, dei servizi e della logistica, che a ben vedere sono i più esposti ai rischi occupazionali”.Secondo Stellantis “la capacità iniziale dello stabilimento sarà pari a 40 vetture per ora, ossia a 260.000 vetture anno, ma un numero del genere sarebbe difficile raggiungerlo con vetture esclusivamente elettriche, che stanno facendo molta fatica ad imporsi fra i consumatori, tanto da indurre ad un approccio più equilibrato e gradualista perfino la politica europea”, osserva o i sindacalisti che, per questo, chiedono “di prorogare al massimo la produzione degli attuali modelli con motorizzazioni più tradizionali”.

Fiom: “Azienda irresponsabile, no risposte su Melfi”

All’attacco la Fiom. “Penso che il comportamento dell’azienda sia irresponsabile socialmente. Oggi eravamo qui per parlare dello stabilimento di Melfi e non abbiamo ricevuto nessuna risposta, né a livello di garanzie sui 5 modelli elettrici promessi, né sul l’indotto”, ha detto il segretario dei metalmeccanici della Cgil Michele De Palma, a margine del tavolo sullo stabilimento Stellantis di Melfi.

Cgil Basilicata: “Incontro al Mimit un nulla di fatto”

“Stellantis, laddove ce ne fosse ancora bisogno, ha buttato la maschera. Al di là delle enunciazioni di principio, non ci sono certezze e prospettive chiare rispetto allo stabilimento di Melfi, dove la situazione resta invariata ed è drammaticamente sotto gli occhi di tutti”. Lo hanno affermato il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, la segretaria generale della Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita e il segretari generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito, a margine dell’incontro che si è svolto oggi al Mimit.

“L’azienda – hanno proseguito – non fa chiarezza sulla tenuta produttiva e occupazionale dello stabilimento Stellantis di Melfi e dell’indotto e sui volumi produttivi, non vi è un quadro sui tempi di inizio produzione dei nuovi modelli, manca completamente il cronoprogramma delle nuove produzioni e l’uscita di quelle attuali. Inoltre sull’indotto Stellantis rivendica ulteriormente l’efficienza, ma senza alcuna garanzia sull’acquisizione delle commesse. Rimane in sospeso la drammatica situazione degli oltre 600 addetti alla logistica espulsi dai cicli produttivi. Da tre anni ad oggi sono 1600 le uscite incentivate nello stabilimento Stellantis di Melfi, molti dei quali giovani, e altre 500 sono già in programma. Il resto va avanti tra cassa integrazione a rotazione, contratti di solidarietà e 700 lavoratori sono in trasferta. Non una parola sull’attività formativa prospettica per chi dovrebbe portare avanti la produzione”.