Aumentata del 6,3% rispetto all'anno precedente. Versati anche più contributi(+4,4%)

Nel 2023 la spesa per le pensioni è aumentata del 6,34% rispetto all’anno precedente a 269,6 miliardi di euro. Lo rileva l’Inps nella sua relazione sull’attività 2023. Per le prestazioni istituzionali complessive sono stati erogati 317 miliardi di euro, con un incremento di 20,5 miliardi rispetto al 2022. Le prestazioni temporanee (bonus, Naspi, Assegno Unico, ecc) ammontano a 38,6 miliardi nel 2023, con un aumento di 3,5 miliardi rispetto al 2022, il 10,16% in più. Per l’Assegno unico l’aumento è del 38 rispetto al 2022, mentre per la Naspi è del 12% rispetto al 2022.

214,6 mld contributi raccolti in 2023, il 4% in più 

L’Inps ha chiuso il 2023 con un “bilancio estremamente positivo”, con una raccolta in aumento del 4% dei contributi complessivi rispetto all’anno precedente, per un totale di 214,6 miliardi e un miglioramento significativo dell’indicatore dell’efficacia economica finanziaria della produzione. Lo riferisce una nota dell’istituto, secondo cui “nel 2023 raggiunge appieno l’obiettivo posto rispetto alla generazione di ‘Valore Pubblico’, ovvero l’accrescimento del benessere sociale ed economico che l’azione dell’Inps determina nel contesto nazionale”. “Le iniziative introdotte, in linea con le politiche del Governo di incentivo al lavoro e di contrasto all’evasione contributiva, hanno prodotto eccellenti risultati”, si legge. Inoltre sono “particolarmente positivi l’esito delle attività di sistemazione dei conti assicurativi individuali e la gestione del contenzioso”, mentre “il livello di produttività dei dipendenti ha superato l’obiettivo atteso ed è stato più alto di quello, già positivo, del 2022, facendo registrare un +11,5% rispetto allo standard”.

“Un risultato ottenuto soprattutto grazie alla professionalità e all’impegno di tutto il personale ma anche agli effetti virtuosi dell’introduzione dell’Intelligenza Artificiale e dell’avanzamento della digitalizzazione che hanno ridotto i tempi di lavorazione e incrementato l’efficienza. A titolo esemplificativo: l’automazione della lavorazione delle NASpI ha consentito di liquidare entro 15 giorni l’82% delle istanze (il 4% in più rispetto al 2022). Inoltre, la tecnologia ha reso più semplice l’accesso ai servizi, come testimonia il significativo aumento del numero di utenti, anche di fascia di età più elevata, che nel 2023 hanno utilizzato servizi online: 58 milioni sono gli accessi con proprio SPID, CIE o CNS di persone over 65 anni, 17 milioni in più rispetto al 2022″, aggiunge la nota. “Questi dati testimoniano una capacità realizzativa costante della tecnostruttura Inps che si affianca a quella progettuale e di sviluppo al servizio dei cittadini”, ha commentato il Direttore Generale dell’Inps, Vincenzo Caridi. “Si tratta di un’azione nell’interesse delle fasce più deboli della popolazione e finalizzata a un salto di qualità del Welfare pubblico. Grazie al PNRR sono stati infatti introdotti più di 100 servizi e formate le competenze digitali di oltre 13.000 dipendenti, strutturando anche per il prossimo futuro una filiera stabile di innovazione”.

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