Piercarlo Bausola a LaPresse: "Se l'esperimento funziona potrebbe andare a regime"
Dal 20 maggio prossimo i contribuenti italiani potranno trasmettere il nuovo 730 semplificato, che sostituisce la precedente dichiarazione precompilata con lo scopo di rendere più semplice il calcolo e il pagamento dell’Irpef. La novità è stata introdotta lo scorso aprile. Ma il nuovo 730 semplificato renderà davvero il processo più facile agli italiani? LaPresse lo ha chiesto al commercialista Piercarlo Bausola, dello studio ‘Bausola e Associati’ di Torino. Secondo Bausola, il modello 730 semplificato “è sicuramente più intuitivo e agevola il contribuente medio senza casistiche particolari di detrazioni più complesse, perché non richiede grandi competenze”. Tuttavia, segnala, “potrebbero verificarsi, almeno agli inizi, degli errori. Anche con i precompilati i primi dati non erano perfettamente affidabili, poi ovviamente i sistemi dell’Agenzia delle Entrate sono stati potenziati anche grazie alle segnalazioni dei professionisti”. All’inizio, quindi, i dati potrebbero essere meno corretti. Ma si tratta, secondo l’esperto, di una fisiologica “fase di rodaggio”. Se infatti “quest’anno magari potrà esserci qualche sbavatura” già dal prossimo “se l’esperimento funziona potrebbe andare a regime, rivelandosi utile per quei contribuenti con casistiche molto semplici o per coloro a cui la spesa del professionista non vale il beneficio”.
“Dal 20 maggio capiremo cosa succede”
“Posto che dobbiamo ‘digerire’ le nuove regole, questa forma ulteriormente semplificata del 730 di fatto è un po’ una compilazione guidata che quindi lascia in mano al contribuente la possibilità di accedere sulla sua posizione fiscale e ‘rispondere’ a delle domande senza necessariamente dover capire quali quadri compilare”, continua il dottore commercialista. “La stagione parte adesso, dal 20 maggio (data a partire dalla quale il modello semplificato potrà essere trasmesso, ndr) avremo la possibilità di capire cosa succede“. Eventuali scogli tecnici dureranno dunque poco, anche considerando “gli investimenti fatti a livello informativo, l’attuale tecnologia, l’accelerazione nelle comunicazioni telematiche e l’utilizzo sempre più forte dell’incrocio di dati anche attraverso l’intelligenza artificiale”.
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