L'analisi dell'economia italiana condotta da Confindustria segnala una crescita solo parziale del Paese

Nel 1° trimestre 2024 il Pil è aumentato dello 0,3%, anche se la produzione dell’industria e i consumi di beni si sono contratti. In positivo il turismo straniero che viaggia su livelli record, i servizi che registrano una moderata crescita e l’export netto. Agiscono invece negativamente i problemi nei trasporti mondiali di merci, l’energia ancora cara, i tassi ai massimi, ed è ancora in calo la fiducia di famiglie e imprese. È la fotografia dell’economia italiana scattata dall’Ufficio studi di Confindustria nell’ultima congiuntura flash, che segnala una crescita solo parziale del Paese.

Secondo le analisi di viale dell’Astronomia, il turismo straniero a gennaio-febbraio è cresciuto del 20% in termini di spesa corrente sul 2023 (già un anno record) e l’Rtt di marzo nei servizi registra sì un calo (-3,2%), ma chiude comunque il 1° trimestre con +2,3%. Inoltre, ad aprile anche il Pmi è sceso poco (54,3 da 54,6), continuando a indicare crescita. Bene anche l’export netto che alza il Pil: nel I trimestre l’Italia ha visto un forte calo dell’import di beni (-2,8% in volume), e una modesta flessione dell’export (-0,8%): ciò dà un contributo positivo al prodotto e aumenta il saldo commerciale (+12,8 miliardi di euro).

Sempre a marzo, si è avuta un’ulteriore flessione di Rtt nell’industria, dopo quella lieve di febbraio; insieme al calo delle scorte, il dato è “coerente con la riduzione registrata dalla produzione (-0,5% a marzo, -1,3% nel 1° trimestre). Per aprile, indicatori tutti negativi: l’HCOB PMI è scivolato di nuovo in area di contrazione (47,3 da 50,4)”, afferma il Csc, la cui indagine mostra un “lieve peggioramento delle attese sulla produzione”.

Intanto continua l’altalena, su bassi livelli, della fiducia delle imprese manifatturiere. Sul fronte del credito, sebbene i tassi siano scesi poco e il calo dei prestiti si sia arrestato per le imprese, a marzo l’Icc segnala una frenata dei consumi, in particolare di beni, confermata dalle vendite al dettaglio in calo (-0,1% nel mese e -0,4% nel 1° trimestre). In aprile è scesa per il secondo mese la fiducia delle famiglie e gli ordini delle imprese che producono beni strumentali hanno continuato il trend di riduzione: si apre male il 2° trimestre. 

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