Il presidente Flaccadoro: "L'azione non resti limitata solo alle posizioni rilevanti"

“Guardando all’azione dell’amministrazione tributaria per il recupero del gettito, se crescente rilievo assume l’invio delle c.d. lettere di compliance, continuano ad essere inferiori ai risultati pre-pandemia (e a ridursi ancora nel 2023) gli accertamenti dell’Agenzia delle entrate: oltre 175 mila contro i circa 190 mila del 2022 e i 267 mila del 2019 (quelli ordinari). Un calo che è strettamente correlabile, da un lato, alla riduzione di personale verificatasi nel tempo, e a cui nel 2023 si è cominciato a far fronte, e dall’altro, al permanere della difficoltà ad un pieno e completo utilizzo delle banche dati tributarie e, in particolare, di quelle relative alle fatture elettroniche e ai rapporti finanziari. Strumento centrale di una moderna strategia di contenimento dell’evasione, che dovrebbe comunque essere affiancato da una maggiore frequenza dei controlli, non limitati alle posizioni rilevanti ma caratterizzati da un’azione più estesa, necessaria per contrastare l’evasione diffusa che tuttora caratterizza la situazione italiana”. Così il Presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite in sede di controllo della Corte dei Conti Enrico Flaccadoro, nella sua relazione in udienza sul rendiconto generale dello Stato. 

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