Nubi sui saldi estivi 2024 al via oggi. Ma non è una metafora: è proprio l’effetto meteo. E se oscillerà mediamente tra i 120 e i 130 euro la spesa a consumatore nel periodo degli sconti, questa cifra non riuscirà però a ribaltare l’andamento negativo delle vendite di abbigliamento estivo, in particolare negli esercizi tradizionali, come registrato dai rilevamenti dell’Istat sulla fiducia delle imprese del commercio al dettaglio. La previsione arriva da una indagine condotta da CNA Turismo e Commercio alla vigilia della stagione dei saldi, che durerà fino a 60 giorni. Sotto ‘accusa’ dunque il fattore maltempo, che, soprattutto nelle regioni centro-settentrionali, potrà fortemente incidere.
“I saldi dell’estate 2024 si profilano sotto il livello di quelli di un anno fa. Infatti la spesa a consumatore nel periodo dei saldi estivi per abbigliamento e articoli sportivi potrebbe passare dai 150/160 euro pro capite dell’estate 2023 ai 120/130 euro di quest’anno”, è l’analisi di Cristiano Tomei, il responsabile Cna Turismo e Commercio, con LaPresse. Si tratta di un 18% in meno circa di spesa stimata a consumatore rispetto a un anno fa. “I 120 e i 130 euro di quest’anno per la spesa a consumatore nel periodo dei saldi estivi rischiano di non riuscire a controvertire un andamento tendenzialmente non positivo delle vendite di abbigliamento estivo, in particolare negli esercizi tradizionali, come registrato dai rilevamenti dell’Istat sulla fiducia delle imprese del commercio al dettaglio”, spiega Tomei basandosi sulla indagine condotta da CNA.
Il maltempo “ha impattato in maniera pesantemente negativa sugli acquisti, rimandandoli in pratica al periodo dei ribassi”, sottolinea. E non ha aiutato il contesto macro: l’incidenza dell’inflazione con la perdita di potere d’acquisto delle famiglie. Per questo – evidenzia Tomei – “CNA Turismo e Commercio ai tavoli regionali aveva chiesto un inizio ritardato dei saldi rispetto alla data del 6 luglio”. Non aiutano poi a migliorare la situazione, secondo Tomei, “gli sconti già introdotti da qualche settimana da piattaforme, grandi catene, marginalmente pure da negozi tradizionali”.
Per il Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, “sono Saldi particolarmente appetibili per quasi 16 milioni di famiglie italiane che si prevede aumenteranno a 202 euro il loro budget normalmente destinato ogni mese ad acquisti di abbigliamento, calzature, accessori, pelletteria, tessile casa e articoli sportivi. Un segnale positivo arriva poi dagli acquisti degli stranieri extra UE amanti dello shopping nei negozi italiani che, nell’ultimo trimestre secondo i dati di Global Blue, hanno registrato un incremento del 21% dello scontrino medio nel fashion rispetto al 2019 e del 3% rispetto al 2023.
“Decisivo”, spiega Felloni, “è stato anche l’incremento delle transazioni per l’abbassamento a 70 euro della soglia minima di accesso al tax free dal 1° febbraio 2024. Rimane, peraltro, una forte preoccupazione per la situazione attuale di mercato che ha registrato una flessione delle vendite di moda nel primo semestre (-4,6% rispetto al I semestre 2023); la sparizione in Italia di 5.080 negozi di moda nell’ultimo anno e una collezione primavera/estate che non è ancora entrata negli armadi di molti consumatori”.
Confesercenti fa invece notare che le vendite tornano positive ma la ripresa consumi è lenta. Dal fronte consumeristico, Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, manda un messaggio: “Se il costo della vita è così elevato è ovvio che le prime spese che saltano sono quelle non obbligate. Ecco perché i commercianti farebbero bene domani a fare sconti alti, superando la fatidica soglia del 25%, cosa purtroppo avvenuta finora solo nel gennaio del 2015″. Invece – rimarca – “se decideranno di seguire il trend delle passate stagioni, i ribassi saranno più alti di quelli invernali di quest’anno, ma stabili rispetto a quelli estivi del 2023”.