I prezzi delle azioni sono scesi da quando la Banca del Giappone ha aumentato il suo tasso di interesse di riferimento

L’indice azionario giapponese Nikkei 225 è crollato di quasi il 13% poiché gli investitori temono che l’economia statunitense possa essere in condizioni peggiori del previsto, scaricando un’ampia gamma di azioni. L’indice Nikkei era in calo di oltre 4.400 punti a circa 31.400 a metà pomeriggio di lunedì a Tokyo. È sceso del 5,8% venerdì e si sta dirigendo verso il suo peggior calo di sempre. La sua più grande disfatta in un solo giorno è stata un crollo di 3.836 punti, o il 14,9%, nel giorno soprannominato ‘Black Monday’ nell’ottobre 1987. I prezzi delle azioni sono scesi a Tokyo da quando la Banca del Giappone ha aumentato il suo tasso di interesse di riferimento mercoledì. Il benchmark è ora del 4% al di sotto del livello in cui si trovava un anno fa. 

Milano ancora in calo: -1,95%

Avvio di settimana in ribasso per la Borsa di Milano con il Ftse Mib che cede lo 1,95% a 31.395 punti. In rialzo Amplifon, +0,21%. In calo invece Prysmian -6,72%, Leonardo -6,01%, Nexi -5,91%, Banca Mediolanum -5,38%.

Ancora in forte calo Borse Europee

Continua la scia negativa per le Borse. A Francoforte il Dax40 cede il 12,59% a 7.184,35 punti. A Londra il Ftse 100 segna 8.003,24 punti, cedendo il 2,10%. Parigi perde il 2,38%, con il Cac40 a 7.079,44 punti. Ancora peggio Madrid, con l’Ibex35 che cede il 2,92% a 10.361,70 punti.

Vaccari (Consultinvest): “Volatilità rimarrà elevata, no semplice correzione”

“I mercati sono estremamente nervosi perché cominciano a capire che le banche centrali sono in ritardo rispetto al ciclo economico. Si sono concentrate troppo sul tema dell’inflazione e hanno trascurato dei numeri sul mercato del lavoro, che hanno iniziato a dare segnali di forte rallentamento. Il mercato quindi è in modalità in cui si aspetta una recessione, che arriverà e probabilmente sarà più dura del previsto, perché era stata esclusa un po’ da tutti gli scenari e in verità si sta presentando con un conto molto salato. La sensazione è che le banche centrali ancora una volta siano in ritardo e rischiano di fare un grosso errore di politica monetaria. C’è qualcuno che invoca un taglio dei tassi di emergenza ma, se avvenisse, sarebbe un grosso errore perché i mercati percepirebbero che c’è una situazione ancora più grave. Credo che la volatilità rimarrà molto elevata nelle prossime sedute. Non è una semplice correzione, ma l’inizio di un bear market che durerà, secondo me, molto tempo”. Lo dice a LaPresse Enrico Vaccari, responsabile clientela istituzionale di Consultinvest, interpellato sull’andamento dei mercati. 

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