La scelta per "non penalizzare consumatori, imprese e indotto". Le associazioni: "Difendere mappatura fatta dal governo"

A meno di 24 ore dallo sciopero dei balneari contro le regole europee in merito di concessioni, la categoria dei gestori degli stabilimenti si divide: migliaia di aziende associate ad Assobalneari e La Base Balneare con Donnedamare si asterranno dalla mobilitazione di due ore, convocata per giovedì da alcune sigle sindacali, allo scopo di non penalizzare consumatori, imprese e indotto. Lo hanno riferito Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari, e Bettina Bolla, presidente di La Base Balneare con Donnedamare. “Non è giusto penalizzare migliaia di consumatori che hanno scelto gli stabilimenti balneari italiani per le loro vacanze, riconoscendone qualità e funzionalità. Per questo migliaia di aziende associate ad Assobalneari e La Base Balneare con Donnedamare, rappresentanti buona parte degli operatori balneari italiani, si asterranno dallo sciopero convocato da alcune sigle sindacali per venerdì 9 agosto”. 

“Difendere la mappatura delle concessioni”

Secondo i due presidenti, la via maestra per individuare una soluzione in grado di mettere ordine nel settore resta quella di sostenere la validità della mappatura fatta dal governo italiano, difendendola da attacchi immotivati e ideologici da parte, in particolare, del capo unità della direzione Mercato interno della Commissione Ue, Salvatore D’Acunto. La mappatura delle spiagge fatta dal governo, secondo lo stesso esecutivo, dimostrerebbe che sulle coste italiane non esiste la scarsità di spiagge che imporrebbe, secondo la direttiva Bolkestein, di mettere a gara le concessioni esistenti. Applicare in maniera arbitraria le direttive europee, viene riferito dalle due associazioni, crea in Italia solamente danni a imprese e consumatori, come avvenuto di recente a Jesolo dove il prezzo medio degli ombrelloni è cresciuto del 50%. Inoltre, è notizia di questa settimana che il più grande gruppo italiano di forniture di attrezzature per gli stabilimenti balneari ha annunciato la cassa d’integrazione per 50 dipendenti a fronte di un calo del fatturato del 25%. Difendere la mappatura, ribadiscono, rimane l’unico modo possibile per la corretta applicazione della Direttiva per generare nuove imprese, assicurare una sempre maggiore concorrenza, garantire maggiore benessere economico, creare occupazione, soddisfare i consumatori e supportare l’intero indotto.

Fiba-Confesercenti: “Prevista adesione 80% iscritti”

Da parte sua, invece, il sindacato FIBA-Confesercenti afferma che l’adesione prevista per la mobilitazione è alta, pari a più dell’80% degli iscritti. “Prevediamo un’adesione sostenuta, dell’80% e oltre dei nostri iscritti, alla mobilitazione in programma domani nel comparto balneari che prevede l’apertura ritardata degli ombrelloni“, ha detto a LaPresse il sindacato. La mobilitazione punta a chiedere al governo di intervenire per “evitare lo stato di confusione che si sta generando nel comparto balneare italiano e, ancora di più, nelle famiglie e nelle imprese che hanno investito e creduto in un regime legislativo che riconosceva dei diritti che oggi non ci sono più“, domandando una proroga delle concessioni esistenti. Dalla Fiba si aspettano che la mobilitazione faccia “rumore” anche se, fanno notare, “ci sarà da capire cosa cosa succederà di fronte alle reazioni dei clienti domattina”. Fiba, che comprende tra gli iscritti i titolari di circa 2.300 stabilimenti balneari su un comparto che conta circa 7mila imprese in tutto, prevede “una adesione della maggior parte dei propri iscritti: l’80%/90% prevediamo parteciperà alla apertura ritardata degli ombrelloni nelle spiagge”. Lo sciopero degli ombrelloni è stato promosso, oltre che da Fiba (Federazione Imprese Balneari), dalla Sib (Sindacato italiano Balneari) che fa capo a Confcommercio. Anche se, c’è da dire, nella categoria molti balneari non hanno una appartenenza ad associazioni di settore. La posizione ribadita da Federazione Imprese Balneari, che fa capo a Confesercenti, è che “l’errore che si fa è pensare che vada in evidenza pubblica un pezzo di spiaggia, mentre invece si mette all’asta l’offerta turistica balneare italiana: una cosa ben diversa. Lo diciamo con chiarezza: non vogliamo eludere i principi europei, ma non siamo neanche disponibili a far espropriare le nostre imprese. È fondamentale decretare i principi che riconoscono il valore aziendale di queste imprese e il diritto a una prelazione“.

Capacchione (Sib): “Per sciopero solidali tanti clienti”

Domani all’ingresso di ogni impresa saranno affissi i motivi della protesta. “Già oggi stiamo mettendo al corrente i nostri clienti circa i motivi della protesta della categoria che prevede, domani, l’apertura degli ombrelloni a partire dalle 9.30”, ha affermato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio. “Nessun ulteriore disagio, però, in quanto tutti gli altri molteplici servizi offerti dagli stabilimenti balneari sono assicurati“, assicura. “All’ingresso e all’interno di ogni struttura sono affissi, in bella mostra, i principali motivi della protesta, dopo ben 14 anni di rinvii, che mettono in serio pericolo il comparto turistico-balneare italiano”, spiega. “In tanti in queste ore ci hanno manifestato solidarietà e comprensione, e questo ci fa enorme piacere e ci sprona ad andare avanti, segno che le nostre argomentazioni sono sacrosante e condivisibili“, ha concluso Capacchione.

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