La mobilitazione di Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti. Si astiene Assobalneari
“Se il governo e il Parlamento vanno in ferie noi chiuderemo gli ombrelloni“, per chiedere “una legge che tuteli la balneazione attrezzata”. Sono queste le parole che i bagnanti hanno letto questa mattina, venerdì, nei manifesti affissi all’entrata degli stabilimenti che stanno aderendo allo sciopero dei balneari: gli ombrelloni hanno aperto due ore dopo, non alle 7:30 ma alle 9:30.
Fiba: “80% aderito a sciopero, Toscana e Romagna quasi 100%”
“C’è una grande adesione, al di sopra delle aspettative, al momento di sensibilizzazione voluto e organizzato oggi da Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio. I bacini balneari più importanti d’Italia, come la Romagna e la Toscana, vedono una partecipazione quasi totale, e oltre l’80% degli operatori balneari ha tenuto chiuso il servizio ombreggio sul territorio nazionale”, ha dichiarato con una nota Maurizio Rostignoli, presidente di Fiba Confesercenti, dopo le due ore di sciopero, sottolineando che questo livello di partecipazione “dà forza e coraggio nel proseguire questa battaglia giusta e doverosa per chiedere al Governo subito una legge definitiva che possa finalmente ridare certezze al comparto balneare italiano. Non chiediamo privilegi, non vogliamo eludere i principi europei, ma non siamo disponibili a far espropriare le nostre imprese“. Prosegue quindi il confronto con le istituzioni: i balneari, evidenzia Rustignoli, aspettano “fiduciosi” il prossimo Consiglio dei Ministri che “come da fonti governative, affronterà il tema delle concessioni demaniali. Siamo certi che questo governo saprà trovare la soluzione definitiva, per questo abbiamo sospeso le ulteriori due giornate di mobilitazione del settore del 19 e 29 agosto. Questo non significa che non ci saranno ulteriori forme di protesta, se necessario, ma al momento ribadiamo la nostra fiducia all’esecutivo”, conclude.
Le ragioni dello sciopero
A proclamare lo sciopero, inteso come una azione “simbolica”, sono state Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti ma alla vigilia Assobalneari ha preso le distanze dalla protesta annunciando che non avrebbe aderito. “Già oggi stiamo mettendo al corrente i nostri clienti circa i motivi della protesta della categoria che prevede, domani, l’apertura degli ombrelloni a partire dalle 9.30”, ha affermato giovedì Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio. “Nessun ulteriore disagio, però, in quanto tutti gli altri molteplici servizi offerti dagli stabilimenti balneari sono assicurati“, ha assicurato. “All’ingresso e all’interno di ogni struttura sono affissi, in bella mostra, i principali motivi della protesta, dopo ben 14 anni di rinvii, che mette in serio pericolo il comparto turistico-balneare italiano”, spiega. “In tanti in queste ore ci hanno manifestato solidarietà e comprensione, segno che le nostre argomentazioni sono sacrosante e condivisibili”, ha evidenziato Capacchione.
Adesione prevista alla vigilia dell’80%
“Prevediamo un’adesione sostenuta, dell’80% e oltre dei nostri iscritti, alla mobilitazione in programma domani nel comparto balneari che prevede l’apertura ritardata degli ombrelloni”, aveva annunciato giovedì a LaPresse la FIBA-Confesercenti. Una mobilitazione, spiega l’associazione, per chiedere per l’ennesima volta al governo di intervenire per “evitare lo stato di confusione che si sta generando nel comparto balneare italiano e, ancora di più, nelle famiglie e nelle imprese che hanno investito e creduto in un regime legislativo che riconosceva dei diritti che oggi non ci sono più”.
Assobalneari si astiene
Invece per Assobalneari “non è giusto penalizzare migliaia di consumatori che hanno scelto gli stabilimenti balneari italiani per le loro vacanze, riconoscendone qualità e funzionalità. Per questo migliaia di aziende associate ad Assobalneari e La Base Balneare con Donnedamare, si asterranno dallo sciopero“, hanno spiegato Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari, e Bettina Bolla, presidente di La base balneare con Donnedamare, sostenendo che serve “riconoscere la mappatura del governo per garantire vantaggi a consumatori, imprese e indotto”. Da Fiba sono state ribadite a LaPresse le ragioni della protesta. “Il tempo è scaduto, le concessioni al 31/12/2024 sono a scadenza, bisogna sbrigarsi in vista delle gare – dice Maurizio Rustignoli, a capo della Federazione – e bisogna ridare equilibrio a questo comparto” e “ora bisogna sedersi a un tavolo. Non vogliamo eludere i principi europei, ma non siamo neanche disponibili a far espropriare le nostre imprese. È fondamentale decretare i principi che riconoscono il valore aziendale di queste imprese e il diritto a una prelazione“.
Dona (Unc): “Consumatori danneggiati due volte”
Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, con lo sciopero sono i consumatori a essere danneggiati due volte: “Una prima volta perché la mancanza di concorrenza e le concessioni bloccate hanno consentito, in questi anni, rincari ingiustificati rispetto alla qualità del servizio offerto, una seconda volta perché dopo il danno ora subirebbero pure la beffa di perdere due ore di spiaggia. Sembra poco, ma non lo è, considerato che le vacanze oggi non durano più come una volta l’intero mese di agosto, ma sono sempre più brevi, per far fronte al caro vita”, ha detto.
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