Meloni vedrà i due vicepremier Salvini e Tajani il 30 agosto
Fari puntati sul cantiere della manovra dopo la pausa estiva. Il 30 agosto la premier Giorgia Meloni incontrerà i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. Poi il primo Cdm a settembre. Il tema come sempre sono le risorse. Si inseguono i rumors sui contenuti della prossima Legge di bilancio. Si va da 17 miliardi per prorogare le misure in scadenza a fine anno come il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi fino ai 35.000 euro annui e la riduzione delle aliquote Irpef fino a 28.000 euro, ai 25-30 miliardi per finanziare altri interventi tra cui l’estensione dei tagli Irpef fino a 50-60.000 euro, l’ampliamento della flat tax al 15% per le partite Iva fino a 100.000 euro di fatturato (dagli attuali 85.000), e la riduzione dell’Ires. Una quindicina i miliardi da trovare solo per confermare almeno nove misure introdotte lo scorso anno per sostenere i redditi e per trovare una quadra sul dossier previdenziale.
Cottarelli: “Senza taglio della spesa difficile quello delle tasse”
Per Carlo Cottarelli, economista e direttore Osservatorio dei conti pubblici della Cattolica, nonostante la performance positiva delle entrate dello Stato, senza nessun intervento di taglio della spesa è difficile pensare di poter rifinanziare i tagli delle tasse, come quello dell’Irpef. Un quadro delle entrate migliore del previsto, anche alla luce di una certa prudenza nella precedente la legge di Bilancio, ma non si sa ancora di quanto, visto che si dovrà attendere la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza di settembre.
Tante per ora le indiscrezioni dunque, ma minori i margini per questa manovra, secondo Emanuele Felice, economista che insegna alla Università Iulm. “In questa manovra che è di piccolo cabotaggio – sottolinea Felice – 30 miliardi serviranno a confermare misure già in atto, come l’accorpamento delle due fasce più basse dell’Irpef. Sarà una manovra molto limitata rispetto alle aspettative, peraltro condotta in una situazione di negoziazione molto difficile con l’Europa e con un debito elevato. Non vedo quindi margini per interventi incisivi”, dice.
Intanto la Banca Centrale Europea ha iniziato il suo ciclo di tagli dei tassi a giugno e ora si prevede che effettuerà un secondo taglio di 0,25 punti percentuali a settembre. Come calcolato dall’Ufficio parlamentare di Bilancio una variazione dei tassi di interesse pari a 100 punti base nel 2024 potrebbe generare un effetto positivo per le casse dello Stato grazie al corrispettivo calo sugli interessi sul debito pubblico. Secondo le stime dell’Upb, si potrebbe arrivare ad un risparmio di 3 miliardi per quest’anno, di 7 miliardi nel 2025 e di circa 10 miliardi nel 2026. In rapporto al PIL, la variazione della spesa per interessi sarebbe pari allo 0,13 per cento nel primo anno, allo 0,32 per cento nel secondo anno e allo 0,46 per cento nel terzo anno.
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