Monito del membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea: "Basarsi sui dati"

“I dati in arrivo hanno ampiamente confermato le prospettive di base, rafforzando la nostra fiducia nel fatto che permangono le condizioni per un rientro dell’inflazione al nostro obiettivo del 2% entro la fine del 2025“. Lo ha detto Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, alla Ragnar Nurkse Lecture Series organizzata dalla Eesti Pank a Tallinn, Estonia, avvertendo però che “dato che il percorso di ritorno alla stabilità dei prezzi si basa su una serie di ipotesi critiche, la politica dovrebbe procedere con gradualità e cautela“.

Secondo Schnabel “il ritmo dell’allentamento delle politiche non può essere meccanico”, perché “deve basarsi su dati e analisi”. “La disinflazione nell’area dell’euro ha proceduto rapidamente” e “i dati pubblicati ieri suggeriscono che ad agosto l’inflazione è ulteriormente diminuita in alcune parti dell’area dell’euro“, ma “l’attuale livello dell’inflazione complessiva sottovaluta le sfide che la politica monetaria deve ancora affrontare”, ha spiegato inoltre.

“Nel complesso, i dati recenti rimangono coerenti con lo scenario di base che prevede un calo sostenibile dell’inflazione fino al nostro obiettivo del 2% entro la fine del 2025. Insieme ai segnali di un potenziale calo dello slancio economico in altre parti del mondo, si riduce il rischio che un ulteriore moderato e graduale ridimensionamento delle politiche restrittive possa far deragliare il percorso di ritorno alla stabilità dei prezzi“, ha aggiunto Schnabel. 

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