Unc: "Dato pessimo, effetto prezzi"
Cala la fiducia dei consumatori ma aumenta quelle delle imprese: sono i dati dell’Istat per il mese di agosto 2024. In particolare, riporta l’istituto nazionale di statistica, il clima di fiducia delle imprese torna ad aumentare ad agosto passando, dopo il calo registrato nel periodo aprile – luglio 2024, da 94,3 a 94,7, trainato dal miglioramento stimato nel comparto dei servizi di mercato (segnatamente in quelli turistici e di informazione e comunicazione). D’altro canto, l’indice di fiducia dei consumatori diminuisce da 98,9 a 96,1, evidenziando un’inversione di tendenza, per la prima volta, dallo scorso maggio, e tutte le variabili che compongono l’indice sono in peggioramento.
Le componenti dell’indice
Tra i consumatori, segnala l’Istituto, si deteriorano sia le opinioni sulla situazione economica generale sia quelle sulla situazione personale: il clima economico diminuisce da 105,6 a 102,3 e il clima personale scende da 96,5 a 93,8. Anche le valutazioni sulla situazione futura e su quella corrente sono improntate al pessimismo (il clima futuro passa da 99,4 a 95,7 e il clima corrente cala da 98,5 a 96,3). Per quanto riguarda invece il mondo imprenditoriale, l’indice di fiducia diminuisce nell’industria (da 87,6 a 87,1 nella manifattura e da 103,6 a 103,3 nelle costruzioni) e nel commercio al dettaglio (da 102,6 a 101,4). Segnali positivi provengono dal comparto dei servizi di mercato dove l’indice aumenta da 96,0 a 97,9. Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura tutte le componenti dell’indice si deteriorano. Nelle costruzioni i giudizi sugli ordini recuperano rispetto al mese scorso mentre invece le attese sull’occupazione sono in calo. Passando al comparto dei servizi di mercato, l’Istat evidenzia un diffuso miglioramento di tutte le componenti. Nel commercio al dettaglio, giudizi in peggioramento sulle vendite e sulle scorte si abbinano ad un aumento delle attese sulle vendite future. A livello di circuito distributivo, l’indice aumenta solo nella distribuzione tradizionale (da 109,5 a 111,3) mentre nella grande distribuzione si registra una flessione (da 99,3 a 98,0).
Unc: “Dato pessimo su fiducia consumatori, effetto prezzi”
“Dato pessimo! È preoccupante che il calo si verifichi proprio durante le ferie degli italiani che solitamente ridanno ottimismo e fiducia, anche se va considerato che a giugno c’era stato un balzo elevato da 96,4 a 98,3 e che la fiducia era cresciuta ininterrottamente da maggio. Non si tratta, però, di un rimbalzo tecnico, visto che peggiorano tutte le componenti, alcune con crolli che vanno addirittura oltre i 10 punti percentuali, come le Attese sulla situazione economica dell’Italia o le Opportunità attuale del risparmio. Il problema è che le famiglie hanno dovuto fare i conti con i rincari e i prezzi stellari pagati durante le ferie, che li hanno fatti tornare con i piedi per terra. Effetto prezzi, insomma”, commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Il rischio è che a settembre, con le famiglie costrette a tornare a far quadrare ulteriormente i conti, dopo le spese fuoriuscite per il caro vacanze e le nuove da affrontare, come quelle dovute al caro scuola, il clima di fiducia peggiori ulteriormente“, conclude.
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