Il ministro dell'Economia intervistato in occasione di un evento organizzato da Bloomberg: "Bisogna tassare i profitti correttamente calcolati"

“Stiamo per approvare una legge di bilancio che chiederà sacrifici a tutti“. L’avviso parte direttamente dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che intervistato in occasione di un evento organizzato da Bloomberg sottolinea che “la stella polare che è l’articolo 53 della Costituzione, secondo cui ciascuno è chiamato a contribuire in base alla propria capacità”. Messaggio che arriva chiaro e tondo a piazza Affari, che vira immediatamente in negativo e finisce per chiudere con il Ftse Mib che perde l’1,50% a 33.170,03 punti.

Giorgetti spiega che certo, prevalentemente si lavorerà per tagliare la spesa, ma se “Non è corretto tassare gli extraprofitti” bisogna “tassare i profitti correttamente calcolati. Sono convinto che alla fine ci sarà una soluzione equilibrata. Ci sarà un contributo da parte di tutti, non solo per le banche”. Anche perché, se lo scorso anno erano gli istituti di crediti a beneficiare del contesto, “paradossalmente uno potrebbe dire oggi che con tutte queste guerre chi produce armi va particolarmente bene e produce utili superiori, siccome facciamo tutti parte di un Paese chiamato a mettere a posto i propri conti tutti siamo chiamati a concorrere”.

“No a nuove tasse”

Si scatenano le opposizioni ma anche gli azzurri: “Forza Italia è sempre stata e rimane contraria ad innalzare la tassazione in Italia. Siamo stati chiamati al governo per diminuire tasse, burocrazia e rilanciare investimenti e questo siamo intenzionati a fare”, tuona in una nota Raffaele Nevi, vicepresidente vicario dei deputati di Forza Italia e portavoce del partito azzurro. Fonti del ministero dell’Economia corrono ai ripari chiarendo che “Non è allo studio nessuna nuova tassazione per gli individui”, ma “si chiederà uno sforzo alle imprese più grandi che operano in determinati settori in cui l’utile ha beneficiato in qualche modo di condizioni favorevoli esterne affinché contribuiscano con modalità sulle quali è in corso un confronto” mentre le aziende più piccole “sono già interessate al Concordato biennale preventivo”.

La questione accise

Ma c’è anche un altro fronte di discussione aperto, nell’ambito del cantiere unico che dal piano strutturale di bilancio arriva alla manovra da mettere nero su bianco entro il mese, ed è quello delle accise sul gasolio. Tra le righe del Psb si legge l’ipotesi dell’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina “come leva strategica per conseguire simultaneamente gli obiettivi di incremento dell’efficienza del sistema fiscale italiano e sostegno al pieno raggiungimento della strategia di transazione energetica e ambientale”. Pronte a tuonare le associazioni dei consumatori e opposizioni, con Faib Confesercenti che parla di “una vera e propria stangata per famiglie e imprese”. Ma dal ministero chiariscono che è “del tutto fuorviante la notizia secondo la quale il governo intende aumentare le accise sui carburanti”. Piuttosto “è allo studio un meccanismo di allineamento tra i livelli delle rispettive accise” sulla base degli impegni Pnrr, delle Raccomandazioni specifiche della Commissione europea e del Piano per la transizione ecologica approvato nel marzo 2022. E dunque “, l’intervento non si tradurrà nella scelta semplicistica dell’innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due”. Il Piano strutturale di bilancio di medio termine, viene aggiunto, “ha previsto che questo allineamento sarà definito nell’ambito delle misure attuative della delega fiscale”. Come, è tutto da capire. 

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