“Le recenti revisioni delle stime dell’Istat comportano una correzione meccanica al ribasso sulla crescita acquisita, che rende più difficile il conseguimento di una variazione reale annuale del Pil dell’1% per l’anno in corso”. Dopo i dubbi di Bankitalia e Upb, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti riconosce che sarà più difficile centrare l’obiettivo della crescita.
I potenziali effetti sui conti? “Il Piano strutturale di Bilancio è allo stesso tempo ambizioso e realistico“, rassicura. I nuovi dati “non suscitano preoccupazioni per gli anni seguenti” e “anche l’impatto sul 2025 è praticamente nullo in confronto ai dati preesistenti”. Il Piano delinea anche una serie di “riforme sulla tassazione” con “azioni tese a rendere il sistema tributario più efficiente, più favorevole alla crescita e più vicino alle esigenze dei contribuenti”. Tra queste anche la revisione dei valori catastali. Giorgetti punta, indirettamente, ancora il dito contro il Superbonus: andranno riviste le rendite per quegli immobili che sono stati riqualificati con “in tutto o in parte da fondi pubblici”. Ma quella della casa è materia incandescente per la sua maggioranza, in particolare per Forza Italia. Quindi rispondendo alle domande dei parlamentari precisa: “Non si tratta di andare a fare l’aggiornamento dei valori di marcato. Si tratta di andare a cercare le case fantasma. Ricordo che chi fa le ristrutturazioni edilizie è tenuto ad aggiornare i dati catastali. Andremo a vedere se lo hanno fatto” e nel caso “andrà a beneficio dei Comuni”.
Per quanto riguarda il breve termine l’imperativo resta la “prudenza” e la prossima manovra “si baserà sia sugli spazi di bilancio disponibili, sia sul reperimento di adeguate coperture”. Il titolare del Mef conferma che punterà a rendere strutturali gli effetti del taglio del cuneo fiscale e all’accorpamento delle aliquote Irpef su tre scaglioni, stanzierà anche risorse per il rinnovo dei contratti pubblici, e punterà su sostengo alla natalità e alle famiglie più numerose. “Inoltre – ha aggiunto – il governo considera necessario incrementare i fondi destinati alla sanità pubblica”. Intanto, il Piano strutturale di bilancio arriva domani nelle Aule di Camera e Senato.
Per il Pd, con Antonio Misiani, il Psb “è un’occasione persa. Ci aspettavamo un documento con una visione del futuro dell’Italia e un programma preciso e vincolante di investimenti e riforme. Ci è stato presentato un documento debole, lacunoso e generico“. “Ancora tagli”, attacca il M5S con il capogruppo al Senato Stefano Patunelli, che a quella di Giorgetti – ‘consideriamo naturali, permanenti, sicuri, alcuni dei più singolari e temporanei dei nostri vantaggi recenti, e ci regoliamo nei nostri piani di conseguenza’ – replica con un’altra citazione di Keynes: ‘la difficoltà non risiede nelle idee nuove, ma nello sfuggire a quelle vecchie’. Purtroppo, ministro, questo Psb è fermo alle idee vecchie“.