Auto, airbag difettosi Citroen C3 e DS3: accolto ricorso consumatori

Il tribunale di Torino ha ordinato a Psa Italia una serie di interventi, tra cui la messa a disposizione di un'auto sostitutiva per i clienti interessati dal richiamo

Accolto il ricorso dei consumatori presentato in relazione ad alcuni airbag difettosi montati su migliaia di auto Citroen C3 e DS3. Il Tribunale di Torino, accogliendo l’azione inibitoria promossa da Codacons, Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi e Adusbef sul caso degli airbag difettosi montati su alcune autovetture, ha ordinato a Psa Italia una serie di interventi, tra cui la messa a disposizione di una auto sostitutiva gratuita in favore di tutti gli automobilisti coinvolti nella vicenda.

Airbag difettosi su circa 190mila veicoli prodotti tra 2009 e 2019

Il caso è quello degli airbag difettosi che interessa circa 190mila veicoli Citroen C3 e DS3, prodotti tra il 2009 e 2019, airbag la cui attivazione in caso di incidenti potrebbe avere conseguenze letali per i passeggeri in quanto “potrebbero rompersi con una forza eccessiva, con il rischio che frammenti di metallo colpiscano gli occupanti del veicolo”.

 Il Tribunale di Torino (Presidente Silvia Vitrò, Relatore Stefano Demontis) ha emesso oggi una ordinanza con cui, accogliendo le richieste di Codacons, Assourt e Adusbef, “condanna GROUPE PSA ITALIA S.p.A. a cessare le condotte omissive poste in essere in pregiudizio dei clienti, ed ordina alla stessa di adottare una serie di misure idonee ad eliminarne gli effetti. “Questa decisione del Tribunale di Torino è una grande vittoria per tutti i consumatori italiani, che sottolinea come la responsabilità sociale delle grandi imprese non sia solo nella qualità della produzione e nella vendita dei prodotti, ma anche e in primis nell’ intervenire immediatamente nel caso di criticità che mettono in grave pericolo la sicurezza e la salute degli utenti” – commentano le tre associazioni. 

Federcarrozzieri: “Bene decisione su airbag, su campagna richiami è caos”

La campagna di richiamo lanciata dalla casa automobilistica Citroen per problemi agli airbag sui modelli C3 e DS3 si è trasformata in un vero e proprio caos. A denunciare la grave situazione è Federcarrozzieri – associazione delle autocarrozzerie italiane – che attraverso i suoi associati sta raccogliendo da mesi le proteste di migliaia di automobilisti in tutto il Paese. La casa automobilistica sta inviando da mesi ai proprietari delle auto interessate dal richiamo delle comunicazioni in cui intima di sospendere immediatamente la guida delle vetture per gravi problemi al sistema di gonfiaggio degli airbag prodotti dalla società Takata, specificando che “Le sostanze chimiche contenute in questi dispositivi di gonfiaggio potrebbero deteriorarsi nel tempo, esponendo guidatore e passeggero al rischio di rottura del dispositivo di gonfiaggi dell’airbag con una forza eccessiva in caso di incidente, in grado di provocare gravi lesioni o morte”.

Federcarrozzieri: “Tempi di riparazione molto lunghi, attese di mesi”

Una campagna che coinvolge un totale di oltre 605mila auto C3 e DS3 in una ventina di Paesi (497.171 Citroen C3 e 108.601 DS3) prodotte tra il 2009 e il 2019, vetture molto diffuse anche in Italia, dove i proprietari sono stati invitati a prendere appuntamento con un riparatore autorizzato e sospendere immediatamente la guida dei veicoli. Il problema tuttavia – denuncia Federcarrozzieri – è che i tempi per le riparazioni sul sistema di gonfiaggio degli airbag sono molto lunghi, a causa della carenza dei necessari pezzi di ricambio, e l’attesa può essere anche di mesi. Una situazione di caos che sta creando enormi disagi sia agli automobilisti, sia alle autocarrozzerie, se si considera che ai proprietari di tali modelli viene intimato da Citroen di non utilizzare le vetture in attesa dei necessari interventi. “Gli automobilisti si trovano così a dover scegliere tra il tenere le auto in garage in attesa delle riparazioni agli airbag, o circolare in condizioni di non sicurezza, mettendo a rischio la propria incolumità e quella altrui – denuncia il presidente di Federcarrozzieri, Davide Galli – Una situazione inaccettabile alla quale ora Citroen dovrà porre al più presto rimedio, fornendo alle autocarrozzerie i ricambi necessari per eseguire gli interventi previsti dalla campagna di richiamo”.