Il presidente Alberto Palaveri: “Raccontarci crea un legame”

Misurare la sostenibilità è il modo migliore per le aziende per misurarsi anno dopo anno e migliorare i propri risultati”. Così Alberto Palaveri, presidente di Giflex, l’associazione che raggruppa i produttori di imballaggi flessibili, a margine della conferenza stampa organizzata alla Camera dei Deputati dal titolo “Misurare la sostenibilità, LCA come strumento per la definizione di policy”.

“A livello europeo la PPWR (il nuovo regolamento UE su imballaggi e rifiuti di imballaggio, ndr) non ci aiuta molto perché la LCA (Life Cycle Assessment) non è presente al suo interno. Credo però che nei prossimi anni riusciremo a far sì che questo sia il miglior strumento per certificare la giusta sostenibilità”, è l’augurio di Palaveri, che poi si sofferma sull’importanza di questi momenti pubblici, in cui è possibile interagire sia con le istituzioni che con il grande pubblico: “Raccontarci crea un legame. Quando si ha legame si possono cominciare a fare progetti insieme”. “L’obiettivo di Giflex? Rimanere competitivi e nella nostra competitività essere sostenibili”, conclude quindi il presidente.

Proprio sull’importanza del dialogo insiste Maria Chiara Gadda, vicepresidente della Commissione Agricoltura: “Il dialogo è fondamentale anche per il legislatore, perché molte volte vengono fatte delle scelte che riguardano da un lato la sostenibilità, dall’altro la competitività del nostro sistema produttivo che non corrispondo allo stato dell’arte. “Bisogna misurare la sostenibilità con un approccio di sistema, evitando di valutare soltanto quello che fa comodo”. In questo senso, allora “il lavoro fatto da Giflex sugli LCA, quindi un criterio oggettivo di misurazione dell’intero ciclo di vita di un prodotto e della sua produzione è importante”. Secondo Gadda, ancora, il tema della sostenibilità dovrebbe essere inserito in un nuovo dibattito all’interno delle istituzioni sulla fiscalità, in quanto “l’attuale sistema fiscale non si presta completamente a riconoscere le innovazioni e gli investimenti delle imprese sulla base di una fotografia dinamica. Adottare, quindi, un modello di misurazione capace di fornire dati oggettivi sulla sostenibilità, gioverebbe alla revisione di un sistema fiscale che a oggi premia soltanto investimenti puntuali e non di sistema”.

Infine, l’onorevole Stefano Candiani, membro della Commissione Politiche UE della Camera, punta invece il faro sull’importanza della filiera italiana: “La filiera italiana è virtuosa. L’Italia ha raggiunto il 73,3% nel 2021 quanto a recupero e riciclo, superando gli obblighi europei”, spiega Candiani, che sottolinea come “altri Paesi europei, come la Germania, hanno trascurato di investire nel riciclo e nel recupero, scegliendo invece di investire sul riutilizzo”. In quest’ottica, conclude quindi Candiani: “Sarebbe assolutamente grave che continuassero scelte europee che vanno a punire e non sostenere chi invece, come l’Italia, ha già raggiunto risultati straordinari, per stare dietro a chi, come la Germania, ha invece fatto altri tipi di scelta”.

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