Stellantis, a novembre nuovi stop per gli stabilimenti italiani

L'azienda: "Momento complicato". Calenda attacca: "Tavares vada a quel paese"

Stellantis ha comunicato alle organizzazioni sindacali nuovi stop per gli stabilimenti italiani. Secondo l’azienda automobilistica queste misure sono necessarie per adeguare la produzione alle attuali condizioni di mercato e per garantire una gestione efficiente delle risorse. A Pomigliano d’Arco l’attività della linea Panda sarà sospesa l’11, 14, 15, 18, 21, 22, 25, 28 e 29 novembre; a Termoli, sulla Linea Fire, la produzione sarà interrotta dall’11 al 24 novembre mentre sulle linee GME/GSE/V6 gli impianti chiuderanno nelle giornate dell’11, 15, 18 e 22 novembre; a Pratola Serra le attività si fermeranno l’11 e il 12 novembre. Il gruppo, inoltre, ha fatto sapere che le consegne di veicoli sono diminuite del 20% nel terzo trimestre 2024, chiuso il 30 settembre. 

Stellantis: “Momento complicato, determinati a garantire continuità impianti”

“Siamo determinati a garantire la continuità dei nostri impianti e delle attività in questo momento complicato e continuiamo a supportare tutti i nostri colleghi e colleghe in questa fase. Si tratta di un percorso impegnativo, che comporta scelte complesse e non offre soluzioni immediate, ma richiede unità d’intenti e visione per accompagnare questa grande azienda, insieme a tutti i suoi dipendenti, nel futuro”, ha fatto sapere in una nota Stellantis Italia. 

Calenda: “Tavares vada a quel paese”

“Stanno deindustrializzando l’Italia raccontando una storia molto contraddittoria. Quando c’era Marchionne – io ero al governo – si producevano un milione di veicoli, oggi se ne producono la metà“, ha detto il senatore Carlo Calenda, ospite a ‘Ping pong’ su Radio1 Rai, in merito alle audizioni parlamentari dell’Amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares. “Elkann e Tavares stanno prendendo in giro questo Paese“, ha aggiunto il segretario politico di Azione che a proposito di eventuali incentivi del governo a beneficio del gruppo dell’ex Lingotto ha dichiarato: “La nostra idea è che soldi non vengano dati. Noi proponiamo supporto della filiera, perché quelle sono 2.200 Pmi che danno lavoro a 220 mila persone che stanno soffrendo per la crisi che c’è anche in Germania. Ed è una crisi che riguarderà l’Europa, dove ci sono 13 milioni persone lavorano nell’automotive”. “Tavares ha distribuito un dividendo da 4,7 miliardi a maggio di quest’anno e si è preso 23 milioni di euro di stipendi… ma andasse a quel paese”. 

La situazione negli Usa, tuona la Casa Bianca

Nel frattempo tuona la Casa Bianca: “Vogliamo che Stellantis rispetti gli impegni presi con Uaw“, ha detto la portavoce Karine Jean-Pierre riguardo all’annuncio dell’azienda di spostare parte della sua produzione in Messico. Lo scorso anno, ha ricordato Jean-Pierre, Stellantis ha concluso un “accordo storico” con il sindacato Uaw che prevedeva degli “impegni”, tra cui “la riapertura e l’ampliamento della produzione in comunità che erano state devastate da precedenti chiusure di impianti”.