Quasi 5,7 milioni le persone in questa condizione: dato stabile rispetto al 2022
Nel 2022 sono 1,29 milioni i minori in povertà assoluta (13,8% sul totale dei minori), valore più elevato dal 2014. Lo rileva l’Istat nelle statistiche sulla povertà relative all’anno passato. Inoltre, – rileva sempre l’istituto – è del 16,5% “la quota di famiglie con persona di riferimento operaio o assimilato in povertà assoluta”. Resta stabile invece il dato complessivo sulla povertà assoluta: nel 2023 sono in condizione di povertà assoluta poco più di 2,2 milioni di famiglie (8,4% sul totale delle famiglie residenti, valore stabile rispetto al 2022) e quasi 5,7 milioni di individui (9,7% sul totale degli individui residenti, come nell’anno precedente).
L’incidenza della povertà assoluta fra le famiglie con almeno uno straniero è pari al 30,4%, si ferma invece al 6,3% per le famiglie composte solamente da italiani. L’incidenza di povertà relativa familiare, pari al 10,6%, è stabile rispetto al 2022; si contano oltre 2,8 milioni di famiglie sotto la soglia. In lieve crescita l’incidenza di povertà relativa individuale che arriva al 14,5% dal 14,0% del 2022, coinvolgendo quasi 8,5 milioni di individui.
A Sud incidenza famiglie in povertà assoluta resta più alta (10,2%)
Il 10,2% di famiglie è in povertà assoluta nel Mezzogiorno. Lo rileva l’Istat nelle statistiche sulla povertà dell’anno 2023. “L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si mantiene più alta nel Mezzogiorno (dove coinvolge oltre 859mila famiglie, 10,2%,), seguita dal Nord-ovest (8,0%, 585mila famiglie) e Nord-est (7,9%, 413mila famiglie), mentre il Centro conferma i valori più bassi (6,7%, 360mila famiglie)”, si legge nel comunicato. Tra le famiglie povere, il 38,7% risiede nel Mezzogiorno (41,4% nel 2022) e il 45,0% al Nord (42,9% nel 2022). Il restante 16,2% risiede nel Centro (15,6% nel 2022).La stabilità dell’incidenza di povertà registrata a livello individuale è frutto di dinamiche territoriali differenti: aumenta per i residenti nel Nord-ovest (9,1% dall’8,2% del 2022), mentre si riduce per chi vive nel Sud (12,0% dal 13,3% del 2022).
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