Viene registrata una crescita del 9,6%, il sommerso a 182 miliardi mentre l'illegalità a 20 miliardi
L’economia ‘nascosta’ supera i 200 miliardi di euro nel 2022. Lo rileva l’Istat nel rapporto sull’economia non osservata dei conti nazionali. Nel 2022 – spiega l’Istituto di statistica – il valore aggiunto generato dall’economia non osservata, ovvero dalla somma di economia sommersa e attività illegali, si è attestato a 201,6 miliardi di euro, segnando una crescita del 9,6% – pari a 17,6 miliardi – rispetto all’anno precedente quando era 184 miliardi. L’economia sommersa si attesta a poco meno di 182 miliardi di euro, in crescita di 16,3 miliardi rispetto all’anno prima; mentre le attività illegali sfiorano i 20 miliardi. Le unità di lavoro irregolari sono 2 milioni 986mila, stabili rispetto al 2021. L’incidenza dell’economia non osservata sul Pil, cresciuto a prezzi correnti dell’8,4% rispetto al 2021, si è mantenuta sostanzialmente stabile, portandosi al 10,1%, dal 10,0% del 2021.
Le principali componenti dell’economia sommersa sono costituite dal valore aggiunto occultato tramite comunicazioni intenzionalmente errate del fatturato e dei costi (sotto-dichiarazione del valore aggiunto) o generato attraverso l’impiego di lavoro irregolare. Ad esso si aggiunge il valore dei fitti in nero, delle mance e un’ulteriore integrazione che emerge dalla riconciliazione fra le stime degli aggregati dell’offerta e della domanda. L’economia illegale include sia le attività di produzione di beni e servizi la cui vendita, distribuzione o possesso sono proibiti dalla legge, sia quelle che, pur essendo legali, sono svolte da operatori non autorizzati.
La crescita dell’economia non osservata è stata trainata dall’andamento del valore aggiunto generato dalla sotto-dichiarazione, che ha segnato un aumento di 10,4 miliardi di euro (+11,5%) rispetto al 2021. Più contenuto l’incremento del valore aggiunto connesso all’impiego di lavoro irregolare a +3,7 miliardi di euro (pari a +5,6% rispetto al 2021) e dalle attività illegali (+1,2 miliardi di euro, con un incremento del 6,7%). L’aumento di oltre 2 miliardi delle altre componenti è riconducibile alla crescita del contributo delle mance (che segue l’andamento della spesa per consumi finali) e dei fitti in nero percepiti dalle famiglie. Gli andamenti delle diverse componenti hanno confermato una tendenza di medio periodo alla ricomposizione dell’economia non osservata. Si è mantenuto pressoché stabile l’impatto dell’economia illegale (9,8% nel 2022 rispetto al 10,1% del 2021) sul totale dell’economia non osservata.
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