Lanciato appello dall'Assemblea di Assolombarda, dal cuneo fiscale alla casa a prezzi sostenibili all'Ires premiale

“Ovviamente stiamo dialogando, abbiamo incontrato il ministro Giorgetti e portato le nostre istanze. Abbiamo chiesto la strutturalità del cuneo fiscale, perché vuol dire dare capacità di spesa a chi lavora nelle nostre aziende”. Lo dice il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che dal palco dell’Assemblea generale di Assolombarda si dice e “contento” per il risultato ottenuto sul taglio del cuneo. All’esecutivo ha inoltre proposto “la casa a un costo sostenibile per i ragazzi che lavorano all’interno delle nostre imprese”.

L’altro tema negoziale è come “rendere attrattivo il nostro Paese” e come “far crescere le nostre imprese“, con il dialogo “su un’Ires premiale per chi mantiene gli utili per almeno un 70% all’interno dell’impresa“, investendone una parte pari al 30% per tecnologia, produttività, welfare e produzione. Il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso mercoledì vedrà proprio Orsini “per affrontare sostanzialmente la Manovra economica, vedere che cosa si può fare di più e di meglio”.

Per il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, “si può sempre fare di più“. Definisce la “Manovra non particolarmente coraggiosa, ma le risorse sono limitate. Dal nostro punto di vista siamo contenti della stabilizzazione di due punti che noi chiedevamo, il taglio del cuneo fiscale e la manovra sull’Irpef. Il governo stabilizzando questi due provvedimenti è andato incontro alle nostre richieste, che facevamo soprattutto per tutelare le fasce più deboli”. Ma per gli industriali della città Metropolitana di Milano e delle province di Lodi, Monza e Brianza, Pavia, non c’è da essere “particolarmente soddisfatti perché mancano i soldi che potrebbero servire per fare gli investimenti“. Spada si aspetta “che ci sia più spazio per fare manovre coraggiose” con un “maggior taglio delle spese improduttive” e un “riordino di tutti i bonus che in tanti casi sono molto a pioggia”.

Poi Spada ha ricordato alla platea degli industriali che “se la considerassimo come un’economia nazionale, sui 27 Paesi dell’Unione Europea, la Lombardia sarebbe decima per Pil (con 480,6 miliardi di euro nel 2023), subito dopo l’Irlanda e prima di Paesi come Austria, Danimarca, Finlandia. Più del doppio della Grecia”. Ha poi sottolineato che “più del 58% di questo valore è generato dai territori raccolti in Assolombarda“. Nella sua relazione Spada ha lanciato un appello al governo per “scaricare a terra, in fretta, il Pnrr, perché diventi Pil” e ha insistito sulla necessità di “emanare il cosiddetto decreto Salva Milano e risolvere il prima possibile l’interpretazione sulle norme edilizie ed urbanistiche che stanno bloccando la città”.

Secondo Spada “l’Europa deve fare ancora molto per essere competitiva: i circa 800 miliardi aggiuntivi di investimenti all’anno stimati da Mario Draghi sono quasi il 5% del Pil europeo e oltre un terzo del Pil italiano“. Mentre per Orsini “il rapporto Draghi ha fatto una diagnosi definitiva, completa e attenta dei problemi dell’industria europea” e fatta la diagnosi ora serve la cura e la cura è ovviamente tempo e finanza”.

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