“In prospettiva, ci aspettiamo che l’inflazione torni ad aumentare temporaneamente nel quarto trimestre di quest’anno, quando i precedenti forti cali dei prezzi dell’energia si esauriranno nei tassi annuali. In seguito, l’inflazione dovrebbe riprendere a scendere, raggiungendo il nostro obiettivo l’anno prossimo e attestandosi in media all’1,9% nel 2026, secondo le proiezioni dello staff di settembre”. Lo ha detto la presidente della Banca centrale europea (Bce), Christine Lagarde, in occasione del suo intervento all’International monetary and financial committee durante le rinuoini annuali dell’Fmi.
“L’inflazione potrebbe risultare più alta del previsto se i salari o gli utili dovessero aumentare più del previsto – ha osservato Lagarde – i rischi al rialzo per l’inflazione derivano anche dall’acuirsi delle tensioni geopolitiche, che potrebbero perturbare il commercio globale e far aumentare i prezzi dell’energia e i costi di trasporto nel breve periodo. Inoltre, gli eventi meteorologici estremi e, più in generale, la crisi climatica in atto potrebbero far salire i prezzi dei generi alimentari. Per contro, l’inflazione potrebbe sorprendere al ribasso se la scarsa fiducia e le preoccupazioni per gli eventi geopolitici impedissero ai consumi e agli investimenti di riprendersi con la rapidità prevista, se la politica monetaria frenasse la domanda più del previsto o se il contesto economico nel resto del mondo peggiorasse inaspettatamente”.