Misura chiusa il 31 ottobre, il gettito biennale sarebbe di circa un miliardo
Il governo valuta la possibilità di riaprire i termini del concordato preventivo.
Il governo starebbe valutando la riapertura dei termini del concordato con un decreto. L’estensione della misura sarebbe più che una ipotesi, perché “lo strumento ha funzionato“. Si valuta ora il veicolo e i termini. Il decreto, e non un emendamento al decreto fiscale o alla Manovra, viene ritenuto il provvedimento più adatto per rendere immediatamente operativa la misura, che sarebbe una “riapertura dei termini e non una proroga”, dal momento che è già passato qualche giorno dalla scadenza del 31 ottobre e c’è un vuoto.
Il gettito del concordato preventivo biennale sarebbe di oltre un miliardo – viene riferito da fonti dell’esecutivo – anche se i conteggi sono ancora in corso.
Si ragiona anche sui tempi: l’ipotesi sarebbe fine anno. “I tempi contabilmente – spiegano infatti fonti del governo – fanno un’enorme differenza, perché significa poter mettere a bilancio le risorse quest’anno o l’anno prossimo”.
Inserire un’eventuale riapertura dei termini con un emendamento al decreto fiscale, che già contiene un intervento sulla platea del concordato – è la riflessione che si fa anche in ambienti di maggioranza – allungherebbe i tempi. Quindi più plausibile un decreto ad hoc.
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