Venerdì 8 novembre sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale con prestazioni ridotte nelle fasce di garanzia e manifestazione a Roma, dalle 10:30, davanti al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. A proclamarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna in una nota “per il rinnovo del contratto nazionale, per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro”.
“Venerdì 8 novembre, a differenza dei precedenti scioperi – riferiscono le organizzazioni sindacali – non si prevede, nel rispetto della legge 146 che regolamenta il diritto di sciopero e una volta sola nell’ambito della vertenza di rinnovo di un contratto nazionale, la garanzia totale del servizio nelle fasce orarie che tutelano la mobilità dei viaggiatori ma sarà garantito, durante le fasce orarie previste a livello locale, l’utilizzo del 30% del personale viaggiante ed inoltre i servizi assolutamente indispensabili per la generalità degli utenti come collegamenti con porti e aeroporti nonché quelli specializzati di particolare rilevanza sociale quali trasporto dei disabili e scuola bus per materne e elementari”, conclude la nota.
“Va condannato duramente il continuo ricorso allo strumento dello sciopero da parte dei sindacati del trasporto pubblico, che finisce per rendere i cittadini italiani ostaggi delle organizzazioni dei lavoratori, con gli utenti che sono gli unici a pagare il caro prezzo di tali proteste”, afferma il presidente Carlo Rienzi sullo sciopero nazionale nel settore Tpl indetto da inizio anno dai sindacati di categoria.
“L’assenza di fasce di garanzia rende lo sciopero di domani abnorme, coinvolgendo un numero enorme di utenti che ogni giorno si spostano con i mezzi pubblici per raggiungere scuole e luoghi di lavoro. Non contestiamo le ragioni dei lavoratori e le loro sacrosante rivendicazioni, ma le modalità di attuazione della protesta appaiono più che mai eccessive, perché incideranno direttamente sulla libertà di circolazione dei cittadini, diritto riconosciuto dalla nostra Costituzione, di fatto limitando o impedendo gli spostamenti”, conclude Rienzi.