Metalmeccanici, rotta trattativa su rinnovo contratto: sarà sciopero

Bombardieri aveva dichiarato poco prima: "Contratti a zero euro noi non ne facciamo", mobilitazione delle tute blu

Rotta la trattativa sul rinnovo del contratto per i metalmeccanici: sarà sciopero. La trattativa era fra Fiom, Fim e Uilm e Finmeccanica. Lo si apprende da fonti sindacali. Inizia la mobilitazione. E si andrà allo sciopero nelle prossime settimane, come appreso sempre da fonti del sindacato.

Poco prima della rottura definitiva al tavolo, Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, ad Agorà RaiTre, aveva detto: “Le previsioni sono probabilmente di una rottura perché se Finmeccanica sostiene che siccome il contratto dei metalmeccanici ha di per sé uno strumento che recupera l’inflazione ed è inutile fare il contratto, contratti a zero euro noi non ne facciamo”. 

Federmeccanica: “Nostra proposta su Ccnl risponde a richieste sindacato”

La nostra proposta è una risposta alle richieste del sindacato, ai bisogni dei lavoratori incidendo sulle varie dimensioni della persona, alle esigenze delle imprese incidendo su fattori di competitività, ai problemi sociali che potranno incidere negativamente su persone e imprese”. Così in una nota Federmeccanica in merito all’incontro avuto con Fi, Fiom e Uilm sul rinnovo del ccnl dei metalmeccanici.

“La nostra proposta è la risposta a chi dice che non vogliamo rinnovare il CCNL nonostante le gravissime difficoltà del nostro Settore” ma anche “la dimostrazione concreta che Federmeccanica vuole continuare il percorso del Rinnovamento avviato e condiviso con il CCNL del 2016”, sottolinea la nota.

“Alla nostra proposta che riconosce benefici aggiuntivi rispetto all’adeguamento all’inflazione (IPCA NEI), con strumenti e modalità che tengono conto della grave situazione del Settore, il Sindacato ha risposto con l’annuncio dell’apertura di una fase conflittuale, annunciando uno sciopero di 8 ore, oltre al blocco delle flessibilità”, sottolinea infine l’associazione datoriale.

Nella nota, Federmeccanica ha sottolineato alcuni punti: “Negli ultimi anni le retribuzioni nel nostro Settore sono cresciute di più e il fatturato è sceso di più rispetto al complesso dell’Industria. Con l’adeguamento ex post dei minimi tabellari all’IPCA NEI, sulla base delle stime ad oggi disponibili, l’incremento totale sarebbe pari a 173,37 euro nel periodo 2025-2028”.

In più, prosegue Federmeccanica, “sono previsti altri benefici che complessivamente, al verificarsi delle condizioni previste sui vari istituti, potranno determinare fino a 6.510 euro circa lordi come massa salariale al livello C3 nel periodo 2025-2028. In più grazie agli incentivi sui flexible benefits i dipendenti potranno ricevere fino a 500 euro netti aggiuntivi nel periodo 2025-2028”.

“Con l’assicurazione per la non autosufficienza si potrà ottenere una copertura che al singolo individuo costerebbe complessivamente tra i 12 mila e i 14 mila euro (senza considerare i servizi)”, aggiunge Federmeccanica, per la quale “in più il miglioramento della previdenza complementare per pensioni più alte, il miglioramento dell’assistenza sanitaria integrativa per le fasce deboli, più formazione mirata, più sicurezza sul lavoro, più politiche di genere e altro ancora”.

“La proposta avanzata da Federmeccanica, in risposta alla piattaforma sindacale, prevede un beneficio economico potenziale, in presenza di tutte le condizioni previste, per un livello C3, nel periodo 2025-2028, che può arrivare a 7.010 euro (€ 6.510 + € 500)”, sottolinea la nota.