Doveva condurre il gruppo fino alla fine del mandato all’inizio del 2026, ma sono arrivate le dimissioni con effetto immediato di Carlos Tavares da amministratore delegato di Stellantis. Le ha presentate al consiglio di amministrazione, riunitosi sotto la presidenza di John Elkann, che le ha accettate. Il gruppo ha già avviato il processo per la nomina di un nuovo Ceo permanente che, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio, si concluderà entro la prima metà del 2025. “Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo Comitato Esecutivo ad interim, con il supporto di tutti i nostri colleghi di Stellantis, mentre completiamo il processo di nomina del nuovo Ceo”, ha affermato Elkann nella nota di annuncio delle dimissioni di Tavares, aggiungendo che “insieme garantiremo la puntuale attuazione della strategia della Società nell’interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholders”.
Elkann ha poi ringraziato Tavares: “Siamo grati a Carlos per il suo impegno costante in questi anni e per il ruolo che ha svolto nella creazione di Stellantis, in aggiunta ai precedenti rilanci di PSA e di Opel, dando avvio al nostro percorso per diventare un leader globale nel settore”. Il Senior Independent Director di Stellantis, Henri de Castries, ha commentato che “il successo di Stellantis sin dalla sua creazione si è basato su un perfetto allineamento tra gli azionisti di riferimento, il Consiglio e il Ceo” e che “tuttavia, nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il Consiglio e il Ceo alla decisione di oggi”. Il gruppo ha inoltre confermato la guidance presentata alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024 in relazione ai risultati dell’intero anno 2024. Aveva chiuso a Piazza Affari venerdì in rialzo dell’1,51% a 12,536 euro per azione ma negli ultimi sei mesi il titolo ha perso il 39,44% e negli ultimi dodici il 33,07%.Dai vertici dei sindacati metalmeccanici arriva la richiesta di un piano industriale e occupazionale immediato. Lo afferma Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil, ricordando che “i lavoratori italiani rimangono” anche dopo le dimissioni di Tavares e vogliono un piano “subito”. Il segretario generale della Uilm Rocco Palombella si aspetta “nel tempo più breve possibile un nuovo management che dia discontinuità rispetto al passato rispetto agli impegni occupazionali, produttivi e industriali nel nostro Paese” e che “abbia a cuore gli stabilimenti e i lavoratori italiani” riportando in Italia “la produzione di auto”. Per il segretario generale Fim Cisl, Ferdinano Uliano, le dimissioni di Tavares sono “un momento di svolta per l’azienda e per il settore automobilistico italiano”. Uliano ha ribadito “al Governo italiano l’urgenza di convocare appena possibile i vertici aziendali e le organizzazioni sindacali a Palazzo Chigi”