Le indiscrezioni sulla bozza di decreto che dovrebbe approdare nel Consiglio dei ministri del 9 dicembre a Palazzo Chigi

Proroga dei permessi per gli ucraini, stop alle multe per i no vax, e rinvio della polizza per tutelarsi dai cambiamenti climatici. Sono alcuni dei temi affrontati secondo le indiscrezioni che emergono sulla bozza del decreto Milleproroghe all’esame della riunione preparatoria del Consiglio dei ministri in programma lunedì 9 dicembre alle 17.00 a Palazzo Chigi.

Da Pa a salute e economia, la bozza in 20 articoli

Il provvedimento dovrebbe contemplare 20 articoli. Nel testo sono presenti una seria di proroghe di termini in materia di pubbliche amministrazioni, in materie di competenza del ministero dell’Interno e di personale del comparto sicurezza-difesa e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Previste proroghe di termini in materia economica e finanziaria, e in materia di salute, istruzione, cultura, sport ed editoria.

Permessi soggiorno ucraini

Tra gli elementi principali della bozza, allungamento dei permessi di soggiorno per i cittadini in fuga dalla guerra in Ucraina che, in scadenza al 31 dicembre 2024, “possono essere rinnovati fino al 4 marzo 2026“. I permessi di soggiorno “perdono efficacia e sono revocati, anche prima della scadenza, in conseguenza dell’adozione, da parte del Consiglio dell’Unione europea, della decisione di cessazione della protezione temporanea”, si legge nella bozza. Inoltre, “al momento della richiesta di rinnovo, il permesso di soggiorno può essere convertito per lavoro, per l’attività effettivamente svolta”.

Stop sanzioni per no vax

Vengono anche stoppate ancora di un anno, dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2025, le attività e i procedimenti di irrogazione delle sanzioni per chi non ha rispettato l’obbligo di vaccino anti-Covid; ci sarebbe quindi un rinvio per le multa da 100 euro prevista in caso di inosservanza dell’obbligo vaccinale.

Slitta polizza ‘climatica’

Inoltre è previsto lo slittamento di tre mesi, dal 31 dicembre di quest’anno al 31 marzo 2025, dell’obbligo per le imprese di stipulare una polizza contro gli “eventi catastrofali”: calamità naturali come terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. E ancora proroga di anno per l’entrata in vigore del nuovo regime di esenzione Iva per il Terzo settore (dal primo gennaio 2026 e non dal primo gennaio 2025). Slitta ancora di un anno – dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2025 – l’istituzione della Consulta dei tifosi, che consente ai rappresentanti delle tifoserie di entrare nei Consigli di amministrazione delle società sportive (rinviata “la costituzione di un organo consultivo negli atti costitutivi delle società sportive professionistiche”).

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