L'analisi prevede un +0,3% per la spesa delle famiglie e una crescita con una variazione finale tra 0,7 e 0,8%

Pil meglio delle attese. Il bollettino mensile di Confcommercio rassicura “sulle ultime revisioni dei conti nazionali trimestrali, nonostante la conferma del terzo trimestre del Pil con una variazione congiunturale pari a zero”. I dati – afferma Confcommercio – “restituiscono un quadro migliore delle attese, in virtù dei profili che scontano una crescita acquisita di mezzo punto rispetto ai quattro decimi delle precedenti versioni della contabilità”.

“Considerando l’evoluzione positiva del monte retribuzioni nell’anno in corso, anche grazie ai rinnovi contrattuali nei servizi di mercato, e la crescente cubatura delle pensioni, unitamente al bonus tredicesime (400 milioni di euro circa) e all’effetto della pregressa decontribuzione (1,3 miliardi di euro sulle sole 13esime), cui si sommano la dinamica molto buona dell’occupazione (in crescita ad ottobre dopo lo stop di settembre) e la sostanziale sconfitta dell’inflazione – dice Confcommercio – vi sono tutti i presupposti oggettivi per un bimestre novembre-dicembre favorevole per i consumi e, quindi, per il Pil“.

L’analisi di Confcommercio prevede “un +0,3% tendenziale per la spesa delle famiglie a novembre e una crescita del Pil destagionalizzato (+0,1% congiunturale, +0,9% tendenziale) anche a dicembre. Tradotto in termini di Pil effettivo la variazione reale si attesterebbe tra +0,7% e +0,8%. Per come sembravano mettersi le cose solo alcune settimane fa – rileva – è un risultato più che apprezzabile“.

“L’inflazione seppure in risalita non desta preoccupazioni (stimiamo +1,6% tendenziale a dicembre) – conclude Confcommercio – il dato congiunturale è sostanzialmente in linea con le variazioni che si rilevano storicamente nel mese”.

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