Il vice portavoce del governo tedesco: "L'istituto aveva sottolineato di non voler intraprendere azioni prima delle elezioni"

Unicredit fa la sua nuova mossa salendo a circa il 28% di Commerzbank e suscitando l’ira di Berlino. Mentre in Italia è in corso la battaglia scatenata dall’Ops su Banco Bpm – il cui cda ha chiesto tutele alla Consob – l’istituto di piazza Gae Aulenti avanza in Germania, sottoscrivendo nuovi strumenti finanziari e portando la sua posizione a circa il 28% del capitale, il 9,5% attraverso partecipazione diretta e circa il 18,5% con strumenti derivati, in linea con l’obiettivo dichiarato di raggiungere una quota del 29,9%. “Il prezzo medio di ingresso di UniCredit per l’intera posizione”, spiega una nota dell’istituto guidato da Andrea Orcel, “è inferiore alle attuali quotazioni e soddisfa tutti i parametri finanziari che la banca si è impegnata a rispettare nei confronti degli azionisti”. L’esposizione economica di UniCredit “è quasi completamente coperta, dimostrando prudenza nell’approccio e garantendo piena flessibilità e opzionalità”.

Berlino: “Azione non coordinata e non amichevole”

L’avanzata non piace al governo federale tedesco che ne “prende atto” e sottolinea che si tratta di “un’azione non coordinata e non amichevole” che “respingiamo”. “Attacchi ostili e acquisizioni ostili non sono appropriati nel settore bancario“, è la dura posizione espressa dal vice portavoce del governo, Wolfgang Buechner. A Berlino la mossa viene definita “sorprendente” perché Unicredit “aveva pubblicamente sottolineato di non voler intraprendere ulteriori azioni prima delle elezioni federali”, ha incalzato Buechner in conferenza stampa. Commerzbank “è una banca di importanza sistemica”, ha aggiunto spiegando che “il governo federale ha una visione critica dei piani di Unicredit anche perché l’integrazione di due grandi banche di importanza sistemica è sempre accompagnata da rischi considerevoli per i dipendenti, tra gli altri, soprattutto se non c’è un approccio armonizzato”.

La reazione dei mercati

Diversa la reazione dei mercati: a piazza Affari il titolo Unicredit ha guadagnato l’1,31% chiudendo a 38,7 euro, mentre l’istituto tedesco segna in chiusura a Francoforte +1,73% a 15,60 euro. La salita di Unicredit in Commerzbank sotto la soglia dell’Opa è iniziata a fine settembre, incontrando fin da subito l’ostilità del governo federale. L’operazione, spiega la nota odierna di Gae Aulenti, “conferma l’opinione di UniCredit che all’interno di Commerzbank vi sia un valore significativo che deve essere consolidato. Riflette la fiducia nella Germania, nelle sue imprese e nelle sue comunità, nonché l’importanza di un settore bancario forte nel sostenere lo sviluppo economico del Paese”. Ma, viene precisato “rimane al momento solo un investimento e non ha alcun impatto sull’offerta pubblica di scambio con Banco BPM“, i cui documenti sono stati depositati in Consob venerdì scorso. “L’obiettivo principale del team manageriale – si evidenzia – rimane la prosecuzione di UniCredit Unlocked e la realizzazione di una crescita e una distribuzione agli azionisti che siano sostenibili. Infatti, è qui che UniCredit continua a credere di poter estrarre il massimo valore per tutti i suoi stakeholder”.

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