“Esprimiamo la nostra preoccupazione rispetto sia a quanto detto da Stellantis, sia dal governo“. Così Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della UIL, rispondendo alle domande dei cronisti sul nuovo accordo tra l’esecutivo e Stellantis, a margine dell’evento di presentazione del libro ‘L’assassinio di Matteotti’ a Roma. Bombardieri quindi entra nel dettaglio: “Abbiamo chiesto delle risposte sull’impegno in Italia e per mantenere il lavoro in Italia. Mi pare che Stellantis abbia detto che per il 2025 si ripercorreranno le strade del 2024. Se io ricordo bene il 2024 è stato segnato da cassa integrazione e una produzione ridotta di autovetture, siamo arrivati al numero più basso degli ultimi anni, 300mila. Ci sono impegni di due miliardi di investimenti e di una nuova apertura su Pomigliano, però nel 2026. Noi dovremmo rispondere ai lavoratori e alle lavoratrici cosa succede nei prossimi mesi”. Bombardieri quindi denuncia: “Il governo dice ‘manteniamo gli investimenti’. Intanto non si capisce quanti, perché i soldi dell’automotive che c’erano non ci sono più. Noi poi continuiamo a insistere che i soldi vengano dati in modo condizionato. Cioè: io ti do soldi e contributi se tu rimani in Italia, se modelli il tuo piano industriale concentrandoti nel nostro Paese”. Il segretario, che pure afferma di aver “preso atto delle dichiarazioni di Stellantis, che dice che hanno intenzione di lavorare in Italia”, si rivolge quindi ai lavoratori “che ci chiedono di uscire dalla cassa integrazione, di lavorare, di portare la produzione di modelli che sono in altri paesi in Italia”: “Noi non possiamo portare impegni”, visto che tutto quello richiesto dai lavoratori “al tavolo non c’è stato”. C’è stato, invece secondo Bombardieri, “un impegno di massima su un investimento che fa Stellantis e un impegno del governo, anche qui generico“. Sulla base di tutto questo, Bombardieri conclude ribadendo: “Siamo preoccupati per la sorte dei lavoratori e delle lavoratrici”.

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