L'imprenditore 47enne aveva nel 2021 un patrimonio stimato di oltre cinque miliardi di dollari
René Benko, arrestato a Innsbruck dalle autorità anticorruzione di Vienna, è uno dei più noti imprenditori austriaci, a lungo attivo nel settore immobiliare, del commercio al dettaglio e dei media. Nato a Innsbruck nel 1977, 47 anni, accreditato nel 2021 di un patrimonio di oltre cinque miliardi di dollari, Benko è noto per aver fondato il gruppo Signa, principale gruppo immobiliare privato austriaco, con interessi importanti anche in Germania e in Italia.
Benko e il fallimento di Signa, il crac più grande della storia in Austria
Benko è stato proprietario di partecipazioni in due tra i più importanti quotidiani austriaci, il Kurier e il Krone, nel gruppo di grandi magazzini tedesco Gkk e nel KaDeWe Group, centro commerciale della capitale tedesca sul cui fallimento Benko è sotto indagine dalle procure di Berlino e Monaco. Il Gruppo Signa ha dichiarato fallimento nel novembre 2023, in quello che è stato definito il maggior crac della storia d’Austria: le sole richieste di risarcimento da parte dei creditori per quanto riguarda il fallimento del KaDeWe ammontano infatti a 2,4 miliardi di euro.
Benko, le indagini e l’arresto
Benko, dopo aver rassegnato le dimissioni, ha dichiarato nel marzo 2024 l’insolvenza personale. Proprio le indagini sul fallimento del Gruppo Signa hanno portato all’arresto di oggi da parte dell’ente giudiziario viennese, arresto eseguito per il rischio di inquinamento delle prove e reiterazione del reato. Secondo la procura anticorruzione di Vienna Benko avrebbe continuato a gestire impropriamente tutto il patrimonio, anche dopo essersi ufficialmente ritirato dalla gestione del gruppo e delle sue fondazioni. A Benko viene anche contestato di essere il proprietario effettivo della fondazione privata ‘Laura’, elemento nascosto dall’imprenditore tirolese durante l’indagine in merito all’insolvenza personale dichiarata nell’ambito del crac del gruppo. La procura contesta inoltre che la fondazione privata, gestita dalla madre di Benko, versasse circa 238mila euro al mese per l’affitto della villa dove è stato oggi arrestato.
L’operazione è stata effettuata diversi mesi dopo che Benko era stato raggiunto da un mandato di arresto europeo spiccato da parte della Procura di Trento, con l’accusa di associazione a delinquere in materia di appalti in Trentino Alto Adige, maxi-inchiesta in cui è coinvolto anche il braccio destro Heinz Peter Hager. Arresto che fu però negato, così come l’estradizione in Italia, dalla magistratura austriaca, che come previsto dalla Costituzione locale non può estradare un cittadino per reati perseguibili anche in patria. Benko, oltre ad Austria, Germania e Italia, è indagato anche in Liechtenstein per presunto riciclaggio di denaro attraverso le proprie fondazioni aziendali.
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