L'azienda belga di cioccolato ha comunicato mesi fa l'intenzione di chiudere lo stabilimento di Intra. Striscioni con la bara e la scritta 'dignità dei lavoratori'
Un centinaio di persone è presente al presidio convocato da sindacati e lavoratori della Barry Callebaut di Verbania, iniziato alle 14.30.
L’azienda belga di cioccolato ha comunicato mesi fa l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Intra, a Verbania, mettendo a rischio oltre 150 famiglie: da allora si sono susseguiti tavoli con il Ministero e la Regione e da una decina di giorni è partita la contrattazione tra azienda e sindacati per l’avvio ufficiale della procedura di licenziamento.
I rappresentanti sindacali della Cisl e i lavoratori hanno ritenuto “irricevibili” le proposte dell’azienda, considerate anche inferiori rispetto alle proposte fatte da Barry Callebaut in occasione di altre chiusure.
Per questo da lunedì 3 febbraio i lavoratori hanno stoppato la produzione nello stabilimento fino a data da destinarsi. Sugli striscioni in piazza si vede una bara disegnata, con accanto la scritta ‘dignità degli operai’.
I sindacati: “Lavoratori traditi, azienda manca di lealtà e trasparenza”
“Molti lavoratori si sono sentiti dei numeri rispetto a quello che era il normale rapporto che c’era nell’azienda. Si sono prodigati per far sì che lo stabilimento potesse sempre rispondere alle esigenze in un’ottica industriale ma di visione familiare. Quindi questo qui è un tradimento che i lavoratori stanno subendo dal punto di vista lavorativo. Il tema della buona uscita è uno dei problemi che stiamo andando ad affrontare”. Così Emilio Capacchione, segretario regionale Fai-Cisl in Piemonte, a proposito della situazione dei lavoratori dello stabilimento di Verbania della Barry Callebaut.
“La Regione Piemonte metterà ammortizzatori sociali, nelle uscite la quota economica proposta a oggi è molto bassa rispetto a ciò che è già stato riconosciuto ad altre realtà del gruppo – dice ancora il sindacalista – Sicuramente non siamo nella disponibilità di andare in deroga rispetto agli accordi già firmati in altri siti e stabilimenti. Siamo disponibili a un dialogo leale e sincero, lealtà che l’azienda fino a ora non ha dato a questi lavoratori”.
E aggiunge: “Dalle notizie che abbiamo una parte di mercato è abbastanza in fibrillazione, questa cosa qui non fa altro che avallare le nostre posizioni: è uno stabilimento che produce, che fa volumi e che è importante per la Barry Callebaut dal punto di vista della impostazione industriale. Questa è una scelta che la proprietà sta facendo senza pensare alle ripercussioni sul venduto in Italia”.
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