Fu commissario Ue con Romano Prodi, ideò la legge europea su concorrenza. In Italia lo scontro con i balneari

E’ morto Frits Bolkestein, a 91 anni nei Paesi Bassi. E’ stato una importante figura politica, nota anche al di fuori del suo Paese per la direttiva europea che solitamente viene chiamata con il suo nome. E che in Italia è spesso associata a balneari, ambulanti e tassisti.

Fu infatti commissario Europeo al Mercato interno. In questo ruolo tra il 1999 e il 2004 Bolkestein ideò la legge (‘direttiva Bolkestein‘) che però fu modificata dopo il suo incarico e venne approvata nel 2006.

Dal 1990 al 1998, prima di far parte della commissione Ue guidata da Romano Prodi, Bolkestein era stato a lungo il leader del Partito popolare per la Libertà e la democrazia, di centrodestra nei Paesi Bassi, lo stesso dell’ex primo ministro Mark Rutte. In quegli anni il suo partito ha vinto ripetutamente le elezioni, ottenendo nel 1998 il miglior risultato di sempre.

Gli ambiti principali su cui interviene la direttiva Bolkestein sono l’eliminazione degli ostacoli alla libertà di stabilimento delle attività nei diversi Stati, l’eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione dei servizi, la creazione di una fiducia reciproca tra gli Stati membri con una progressiva armonizzazione delle politiche.

In Italia è stata spesso al centro dello scontro, dal momento che tra le altre cose chiede un’apertura alla concorrenza del mercato balneare. Sostanzialmente bisogna – per la direttiva – mettere in gara le concessioni che i gestori delle spiagge detengono da decenni a prezzi molto (forse eccessivamente) bassi. Di recente se n’è anche riparlato, con il risultato di guadagnare altro tempo (anche se sulla mancata applicazione della direttiva il contenzioso tra Italia e Europa resta tuttora aperto) e di spostare la partita a giugno 2027.

 

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