Il gruppo italiano specializzato in grandi infrastrutture ha chiuso il 2024 con risultati che superano ogni aspettativa
Un anno da incorniciare per Webuild. Il gruppo italiano specializzato in grandi infrastrutture ha chiuso il 2024 con risultati che superano ogni aspettativa: 12 miliardi di euro di ricavi, in crescita del 20% rispetto all’anno precedente, un portafoglio ordini da 63 miliardi e nuovi contratti per 13 miliardi, l’80% dei quali provenienti dall’estero. Ma, oltre ai numeri, c’è la visione. E quella di Webuild guarda lontano. Anche dove oggi, purtroppo, c’è ancora il rumore delle bombe. “Restiamo pronti per la ricostruzione in Ucraina. Quando finalmente ci sarà la pace, i bisogni saranno enormi. Noi siamo a disposizione con la nostra expertise”, ha dichiarato l’amministratore delegato, Antonio Salini durante la call conference di presentazione dei risultati alla comunità finanziaria: “La speranza è che la guerra finisca il più presto possibile. Ho apprezzato gli sforzi del presidente degli Usa Donald Trump per far finire il conflitto. Ci sono molte cose da fare. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”. Lo ha detto Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, presentando i risultati finanziari dell’anno 2024 in call conference, alla comunità finanziaria, rispondendo a una domanda degli analisti sul futuro ruolo del Gruppo nella ricostruzione in Ucraina. Una disponibilità concreta, quella del gruppo, che poggia su fondamenta solide. La strategia adottata negli ultimi anni ha portato Webuild a superare con due anni d’anticipo i target del piano industriale 2023-2025. Non solo: il gruppo ha investito oltre un miliardo in più rispetto a quanto previsto, rafforzando così la propria struttura finanziaria, con una posizione di cassa netta di 1,445 miliardi di euro e una generazione di cassa in costante crescita.
Ponte sullo Stretto: “Un progetto per il Paese”
Sul fronte italiano, l’attesa è tutta per il via libera definitivo al Ponte sullo Stretto di Messina, considerato da Salini un’opera strategica per il Paese. “Siamo pronti a partire insieme a tutte le imprese italiane, da Nord a Sud. È un progetto industriale nazionale, più importante per il Paese che per noi: significa dare lavoro, offrire un futuro a migliaia di giovani, connettere 5 milioni di persone con il resto d’Europa. È un investimento in un’area speciale dell’Italia che merita di essere valorizzata”, ha spiegato l’AD. Webuild, infatti, è già protagonista in Italia con 30 progetti attivi in settori strategici. Eppure, sottolinea Salini, c’è ancora ampio margine di crescita: il gruppo oggi rappresenta meno del 2% del mercato nazionale delle costruzioni, mentre in altri Paesi europei, come la Francia, i principali attori raggiungono il 10%.
Crescita internazionale, sicurezza e innovazione
La vocazione internazionale di Webuild è confermata dalla sua presenza in 50 Paesi e da una diversificazione geografica che vede il 90% dei ricavi generati in Paesi a basso rischio. Ma non è solo una questione di numeri. È anche di persone: 92.000 tra dipendenti e collaboratori, 13.000 nuove assunzioni nel 2024 di cui 3.000 solo in Italia. Una squadra che fa della formazione e della sicurezza una priorità assoluta, come dimostrano le 2,8 milioni di ore di formazione erogate negli ultimi cinque anni e il tasso di incidenti sul lavoro più basso del settore. “La nostra resilienza è strutturale. Deriva da un modello di business solido, dalla capacità di investimenti, dalla disciplina nei processi, dalla forza del capitale umano”, afferma Salini con orgoglio. Tra i progetti simbolo consegnati negli ultimi dieci anni, Webuild può vantare opere iconiche come il nuovo Canale di Panama, il Ponte di Genova, le metropolitane di Copenaghen, Milano e del Grand Paris Express, fino alla maestosa diga sul Nilo Azzurro in Etiopia.
Il futuro di Webuild? “Ancora più valore a lungo termine”
Guardando al futuro, Webuild punta a consolidare e ampliare i successi raggiunti. Le agenzie di rating hanno già premiato i risultati ottenuti, migliorando l’outlook del gruppo. S&P Global Ratings, in particolare, ha segnalato la possibilità di un innalzamento del rating a lungo termine a ‘BB+’ nei prossimi 12 mesi. “Questi risultati non sono un fatto isolato”, sottolinea Salini. “Sono il frutto di una strategia chiara e coerente. Abbiamo costruito una piattaforma solida, e siamo pronti a generare ancora più valore a lungo termine”, ha concluso Salini.
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