Il presidente dell'azienda automobilistica in audizione davanti alle Commissioni Attività produttive di Camera e Senato: "2025 anno difficile ma continuiamo a investire"

John Elkann ha parlato in audizione davanti alle Commissioni Attività produttive di Camera e Senato. Al centro del discorso c’è la produzione automobilistica del gruppo Stellantis in Italia.

“Per noi l’Italia ricopre un ruolo centrale”, ha assicurato il presidente della società. 

Elkann: “Venti anni fa lottavamo per la sopravvivenza”

“Nel 2003, quando morì mio nonno Gianni Agnelli, la Fiat Auto fatturava 20 miliardi di euro e ne perdeva 2. Con i suoi quattro marchi vendeva 1 milione e 700 mila veicoli, di cui quasi la metà in Italia, ed era fuori dalla top ten dei costruttori mondiali. Molti parlavano nel 2004 della Fiat come un’azienda spacciata, fallita o da nazionalizzare. Nonostante la situazione drammatica, la mia famiglia si è assunta la responsabilità di difendere l’azienda e chi ci lavorava, investendo nuove risorse e mettendo le basi per il rilancio”, ha detto ancora Elkann.

“Oggi Stellantis è il quarto costruttore al mondo, è redditizio e fattura 157 miliardi. Con i suoi 14 marchi vende 5 milioni e mezzo di veicoli, di cui meno della metà in Europa”. Venti anni fa, ha proseguito, “lottavamo per la sopravvivenza. Oggi siamo fra i primi costruttori al mondo. Di questo straordinario percorso di sviluppo, l’Italia e gli italiani hanno avuto grande merito e a tutto il Paese va la nostra gratitudine”. 

Elkann: “Stiamo realizzando impegni presi al tavolo”

“Al tavolo Stellantis abbiamo preso una serie di impegni nei confronti di tutti gli attori del settore dell’auto. Questi impegni li stiamo realizzando puntualmente”, ha affermato ancora Elkann. Ha spiegato che “i nostri stabilimenti italiani sono e saranno dotati di tutte le piattaforme multi-energia di Stellantis per la produzione di autovetture: STLA Small, Medium e Large, con quest’ultime due già operative a Melfi e Cassino. Inoltre, ad Atessa è installata una piattaforma dedicata ai veicoli commerciali leggeri”. “Questi investimenti – ha rilevato – permetteranno agli stabilimenti italiani la massima flessibilità per poter produrre la più ampia gamma di modelli Stellantis e soddisfare i clienti sia in termini di prodotto che di motorizzazioni”. 

Elkann: “Dare-avere tra Paese e azienda non sia tema divisivo”

“Spero che il bilancio dare/avere tra il Paese e l’azienda non sia più un tema divisivo, ma un’opportunità per continuare questo percorso virtuoso insieme che dura da 125 anni, orgogliosamente con l’Italia”, ha aggiunto Elkann.

“In questi 20 anni l’azienda ha pagato direttamente 14 miliardi di imposte all’erario. Se si tiene conto anche del gettito legato all’Iva e alle imposte versate per conto dei dipendenti, questo valore sale a 32,2 miliardi“; “la spesa per investimenti e ricerca e sviluppo in Italia è stata pari a 53 miliardi, a fronte di contributi pubblici pari a 1 miliardo: un rapporto fra dare e avere di 50:1″. Inoltre, “Stellantis nel 2024 è stato il Gruppo che ha depositato più brevetti industriali in Italia. Ogni brevetto non è solo un numero, ma un passo avanti nell’innovazione tecnologica del Paese”. 

Elkann ha poi aggiunto che “per l’anno in corso stiamo spendendo circa 2 miliardi di euro di investimenti e 6 miliardi di euro in acquisti da fornitori italiani“. Ha sottolineato che “dalla sua nascita nel gennaio 2021, Stellantis ha acquistato servizi e componenti dalla filiera italiana dell’auto per un valore di 24 miliardi di euro, che diventeranno 30 alla fine del 2025“. “Questi dati ci dicono che l’Italia e la Fiat, oggi Stellantis, sono cresciute insieme”.

Elkann: “2025 anno ancora difficile ma continuiamo a investire”

“Il 2025, come abbiamo detto con chiarezza già al tavolo del Mimit, sarà un altro anno difficile. Il mercato Italia nei primi due mesi è un contrazione del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel 2026 prevediamo un aumento della produzione grazie al lancio di 10 nuovi aggiornamento di prodotto delle fabbriche italiane, i cui livelli produttivi dipenderanno dal mercato e da fatto esterni come i dazi”, ha assicurato il numero uno della società automobilistica. “Pur in un momento di persistenti difficoltà del settore automotive in Europa noi continuiamo ad investire in Italia, a Torino e nel futuro”.

Elkann ha sottolineato che a “Torino è da poco più di un anno sede del primo centro di economia circolare del gruppo, riaffermando così la propria leadership in questo settore” e “ospita il Battery Technology Center, attualmente unico centro al mondo del Gruppo per progettare, sviluppare e testare pacchi batteria, moduli, celle ad alta tensione e software che andranno ad alimentare i futuri veicoli dei marchi Stellantis. Il centro è tra i più grandi dell’industria automobilistica europea”.

Inoltre, “Torino ha la responsabilità globale per i sistemi avanzati di assistenza alla guida (Adas) e lo sviluppo della nuova piattaforma STLA AutoDrive, il sistema che abiliterà le funzionalità di guida autonoma nei veicoli Stellantis nel mondo”.

Elkann: “Futuro non è industria bellica, dipende da politica Paesi”

“Cina e Usa hanno una importante industria bellica e una importante industria dell’auto. Riteniamo che non ci sia una scelta tra industria bellica e industria dell’auto: questi due Paesi dimostrano che si possono avere due industrie forti. Dunque, non riteniamo che il futuro dell’auto sia l’industria bellica” ma “quello che i Paesi decidono in termini di politica industriale”, cioè “dove ritengono che sia importante mettere risorse ed energie”, ha sottolineato Elkann. 

Elkann: “Dazi avranno impatto in Europa e in Italia, ci prepariamo”

Il presidente di Stellantis si è anche soffermato sulla questione dazi. “Credo che la vostra attenzione è giusta. Noi ci stiamo preparando a un mondo in cui le regole stanno cambiando e indubbiamente quello che deciderà l’amministrazione Trump sui dazi avrà un impatto su quello che noi produciamo in Europa, in Italia, e vendiamo negli Stati Uniti“, ha affermato.

Lega: “Parole Elkann vergognose, si scusi con lavoratori”

Intanto tuona la Lega. “Le parole di John Elkann sono l’ennesima, vergognosa presa in giro: il suo gruppo è cresciuto grazie ai soldi degli italiani, italiani che poi ha licenziato per investire e assumere all’estero. E con la geniale idea del ‘tutto elettrico’ da loro sostenuta, stanno contribuendo a distruggere il settore dell’auto, in Italia e in Europa. Il signor Elkann dovrebbe scusarsi coi lavoratori, e restituire i miliardi incassati dal nostro Paese”, si legge in una nota del Carroccio.

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