La protesta per chiedere la riapertura delle trattative per il rinnovo del contratto

I lavoratori del settore metalmeccanico stanno manifestando in molte città italiane per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro. In una nota congiunta di Fim, Fiom, e Uilm, i sindacati spiegano che la trattativa è bloccata dal 12 novembre scorso.

Le ragioni dello sciopero

Landini e Schlein al corteo di Roma

“Noi abbiamo voluto continuare a manifestare e deciso di essere a Napoli e in Campania, realtà economiche importanti che però in questo momento stanno subendo una grande crisi industriale. Il nostro rinnovo contrattuale non è un semplice rinnovo, punta a porre un problema importante, quello della transizione ecologica, delle crisi industriali, temi dei quali purtroppo in questo momento il governo e le imprese non si stanno interessando”. Così il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, a Napoli per lo sciopero nazionale per il rinnovo del contratto nazionale. “I lavoratori – ha sottolineato – non stanno facendo una scampagnata, con la lotta perdono salario. Ma noi andremo avanti e non ci fermeremo. Il governo non può non interessarsi di una categoria così importante come quella dei Metalmeccanici. Chiediamo il riavvio della trattativa sulla base della nostra piattaforma”.

Palombella a Napoli

“Questo rinnovo contrattuale – ha ricordato Palombella – doveva essere concluso in poche battute, anche se gli 11 punti della piattaforma sono importantissimi: riguardano il sociale, il futuro e il rilancio del Paese. In una situazione come questa con la minaccia di dazi, venti di guerra, le fabbriche e i lavoratori sono importanti. I lavoratori difendono l’Italia e la manifattura, con la loro azione, hanno sempre debellato questioni negative e noi ci troviamo invece davanti a Federmeccanica, spalleggiata da tutte le aziende, che vuole farci pagare un qualcosa che noi non ci meritiamo, cioè aver rinnovato i contratti precedenti, facendo risalire e difendendo il potere d’acquisto. Questo non è ammesso. I contratti non si dovevano rinnovare scioperando, sono un diritto di tutti i lavoratori. Siamo qui non solo per rivendicare un aumento salariale ma per difendere un’idea di società”.  

5mila in piazza a Torino

Il corteo di Torino (foto Matteo Secci/LaPresse)

A Torino sono circa 5mila i lavoratori presenti al corteo. Al grido di ‘Senza contratto si sciopera’. Il corteo è partito da piazza Arbarello e arriverà davanti alla sede dell’Unione industriale Torino, dove interverrano il egretario generale della Fiom-Cgil di Torino Edi Lazzi e quello della Uilm Luigi Paone. Chiuderà il segretario generale della Fim-Cisl nazionale Ferdinando Uliano.

“Sono scesa in piazza anche io a Torino, al fianco dei lavoratori e le lavoratrici e dei sindacati per lo sciopero dei metalmeccanici. È vergognoso che il settore non abbia ancora avuto un nuovo contratto nazionale, quando il vecchio è scaduto quasi un anno fa”. Così Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del Partito Democratico, oggi a Torino al fianco dei sindacati per lo sciopero dei metalmeccanici.“Queste persone chiedono diritti che ormai dovrebbero essere alla base di qualsiasi contratto di lavoro: salario, tutele, welfare, sicurezza, riduzione dell’orario – prosegue la deputata dem – Invece non si vedeva un passo indietro del genere da oltre vent’anni. Nel frattempo l’Italia è il Paese del G20 con i salari reali più bassi e la povertà, anche tra chi un lavoro ce l’ha, aumenta sempre di più. È solo ridando dignità e qualità al lavoro, abbandonando la propaganda e costruendo nuove frontiere dei diritti, che si cambia la situazione”.   

Video: 5mila in corteo a Torino

 

 

Landini e Schlein in corteo a Roma

A Roma i lavoratori si sono radunati in piazza Barberini e in corteo si sono poi mossi verso la sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove è previsto un presidio. Dietro lo striscione anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini ela segretaria del Pd, Elly Schlein.

“Siamo qui per sostenere lo sciopero dei Metalmeccanici: senza Metalmeccanici non c’è l’industria, siamo in una fase di calo della produzione industriale da 26 mesi. Lottano per il proprio contratto, perché l’inflazione ha rubato loro potere d’acquisto e non riescono più a fare la spesa”, ha detto la segretaria Dem a margine del corteo. “Quindi siamo a loro a fianco per chiedere che i contratti, i rinnovi, riconoscano quello che ha pesato sulle tasche dei lavoratori, riconoscano gli aumenti contrattuali”.

La soddisfazione dei sindacati: “Sciopero riuscito”

“La straordinaria riuscita dello sciopero nazionale di 8 ore di oggi in tutta Italia ha visto centinaia di migliaia di metalmeccaniche e Metalmeccanici manifestare nelle principali città industriali del Paese da nord a sud. Con oggi sono 24 le ore di sciopero complessivamente realizzate dalle lavoratrici e dai lavoratori per riaprire la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro”. Lo dichiarano Ferdinando Uiliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, Segretari generali di Fim, Fiom e Uilm.

“Esprimiamo soddisfazione per la riuscita dello sciopero e ringraziamo le delegate e i delegati e tutte le lavoratrici ed i lavoratori che hanno dato una grande prova di partecipazione, forza e intelligenza di fronte alla rottura del tavolo di confronto con Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica – aggiungono – Nell’attuale contesto economico, industriale e sociale riteniamo necessaria una piena assunzione di responsabilità per rimettere al centro il ruolo e il valore dell’industria metalmeccanica. Il rinnovo del CCNL è lo strumento fondamentale di difesa e rilancio del lavoro industriale e della nostra economia. Per queste ragioni riteniamo necessaria la riapertura della trattativa e la ripresa di positive relazioni industriali. Sarebbe irresponsabile in questo contesto continuare a negare il confronto contrattuale. Nel confermare il blocco delle flessibilità e degli straordinari, ed in assenza di una ripresa della trattativa per i rinnovi dei CCNL, i primi giorni di aprile le segreterie di Fim Fiom e Uilm decideranno ulteriori azioni più incisive ed estese di manifestazioni e scioperi per riaprire la trattativa”.

Video: Le tute blu in piazza a Milano

 

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