I mercati asiatici tentano il rimbalzo rialzo dopo la giornata catastrofica che ha fatto seguito all’entrata in vigore dei dazi Usa. Tokyo ha aperto stamani con un guadagno del 5%. Bene anche Seul e Sydney. Restano col segno negativo Shangai e Taiwan. Crolla Jakarta: le trattative indonesiane sono state sospese dopo aver registrato un -9%. E Singapore fa registrare un record negativo dal 2008. Le azioni statunitensi hanno subito un’oscillazione dopo che il presidente Donald Trump ha minacciato di aumentare le sue tariffe. La Cina ha risposto dicendo che avrebbe risposto con contromisure non specifiche.
Chiusura positiva per i principali listini cinesi, che rimbalzano dopo il forte calo di ieri. La Borsa di Shanghai conquista a fine scambi l’1,58%, mentre il Composite di Shenzhen segna a fine seduta +0,64%.
Chiusura positiva per l’indice Nikkei di Tokyo, che rimbalza a +6,03% dopo le forti perdite degli ultimi giorni. Positivo intanto l’andamento di Shanghai (+1,4%) mentre il Composite di Shenzhen registra un +0,29%. Crollo per Giacarta, con la Borsa indonesiana che cede il 7,44% in chiusura, e per la Borsa vietnamita di Ho Chi Minh, che segna attualmente -6,18%. Sostanzialmente stabile invece Seul (chiusura a +0,26%).
I titoli indonesiani scendono di oltre il 9% dopo la ripresa delle contrattazioni in seguito a una lunga pausa pe festività. L’indice composito di riferimento della Borsa di Giacarta, Jakarta Composite, è sceso del 9,35%, riprendendo le contrattazioni alle 9.30 ora locale dopo una sospensione temporanea. La rupia indonesiana è scesa a un minimo storico e si è attestata a 16.850 contro il dollaro.
Anche Hong Kong ha recuperato un po’ di terreno, ma senza avvicinarsi al calo del 13,2% di lunedì, che ha fatto registrare all’Hang Seng il peggior giorno dal 1997, durante la crisi finanziaria asiatica. L’Hang Seng ha guadagnato l’1,7% a 20.163,97, mentre l’indice Shanghai Composite è balzato dello 0,8% a 3.121,72.