Crescita con aumento consumi, inflazione invariata. Il rapporto debito-Pil sale al 135,3%
Bankitalia stima una crescita dello 0,6% nel 2025. Ma – spiega la Banca d’Italia nel bollettino economico – si tratta di una previsione che non comprende l’effetto delle contro-misure dell’Unione europea ai dazi imposti da Donald Trump.
Pil in crescita con espansione consumi
Bankitalia stima che Pil in Italia “salirà dello 0,6% nell’anno in corso, dello 0,8 nel prossimo anno e dello 0,7 nel 2027“. Secondo le proiezioni della Banca d’Italia la crescita del Pil sarà sospinta dall’espansione dei consumi, grazie al buon andamento dell’occupazione e al rafforzamento dei redditi reali delle famiglie. La dinamica degli investimenti rimarrà invece moderata.
Lo scenario non tiene conto dell’impatto di possibili misure ritorsive da parte dell’Unione europea e di altre economie, delle ripercussioni economiche derivanti dalle turbolenze sui mercati internazionali, nonché della sospensione annunciata il 9 aprile di parte degli incrementi dei dazi introdotti la settimana precedente.
Significativa esposizione a mercato Usa
L’esposizione delle imprese italiane al mercato statunitense è “significativa, ma alcune caratteristiche strutturali, quali la composizione settoriale, il posizionamento qualitativo e la buona profittabilità degli esportatori, potrebbero attenuare le ricadute dirette più sfavorevoli dell’inasprimento dei dazi, almeno nel breve periodo. Conseguenze più gravi potrebbero emergere in caso di forti ripercussioni delle restrizioni commerciali sulla domanda globale e sui mercati finanziari”.
Inflazione invariata
“Le proiezioni di crescita” in Italia, “rispetto alle quelle pubblicate lo scorso dicembre, sono riviste al ribasso, rispecchiando ipotesi più sfavorevoli sul contesto internazionale connesse con l’inasprimento delle politiche commerciali. Le previsioni di inflazione sono pressoché invariate“. Lo scenario descritto è soggetto “a forte incertezza”, soprattutto per l’evoluzione del contesto internazionale.
Salari ancora a -8% rispetto al 2021
In Italia nel 2024 la crescita delle retribuzioni contrattuali è stata sostenuta, tuttavia i salari restano ancora inferiori di circa l’8% in termini reali rispetto ai livelli del 2021.
Rapporto debito-Pil al 135,3%
In Italia “nel 2024 l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche si è più che dimezzato rispetto al 2023, grazie al forte miglioramento del saldo primario, tornato positivo per la prima volta dal 2019. Vi ha contribuito soprattutto il venire meno del superbonus. Per contro, il rapporto tra il debito e il Pil, fortemente influenzato dagli effetti di cassa di questa agevolazione concessa in passato, è aumentato leggermente, al 135,3%“.
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