Edito da Baldini+Castoldi, il volume si propone di analizzare la complessa questione della gestione delle banche nell'eurozona
‘Il futuro delle banche-vigilanza e regolazione nell’unione bancaria europea‘ è il titolo del nuovo volume di Stefano Lucchini, group chief institutional affairs and external communication di Intesa Sanpaolo, e Andrea Zoppini, professore ordinario di diritto civile presso il dipartimento di giurisprudenza dell’università Roma Tre.
Edito da Baldini+Castoldi, il volume si propone di analizzare la complessa questione della gestione delle banche nell’eurozona, come evidenziato oggi in un articolo del Sole24Ore che sottolinea come il lavoro costituisca una di bussola per “valutare quello che le classi politiche faranno nei prossimi mesi: ci sono due poli opposti, libreale e sovranista, cioè l’ideologia – e l’importanza del consenso, cioè le scadenze elettorali. Staremo a vedere quali saranno le conseguenze sul futuro dell’Unione bancaria”.
“Il progetto Unione bancaria ha tra i suoi obiettivi la creazione di un mercato bancario europeo unico, in cui una più ampia ed efficiente raccolta del risparmio, anche in una dimensione transfrontaliera tra i Paesi membri, possa generare intermediari dotati di livelli di capitalizzazione più solidi e, in ultima istanza, capaci di prestare investimenti più massicci per fronteggiare le sfide tecnologiche e ambientali del futuro – si legge nell’introduzione – Nel contesto della pandemia, i legislatori nazionali e quello europeo hanno affidato alle banche il ruolo chiave di ‘mantenere costante il flusso di credito all’economia’”.
Questo doppio ruolo del settore bancario “ha accompagnato il crescente richiamo alla responsabilità sociale’ della banca nel favorire il superamento della crisi economica”. Le banche “stanno già dimostrando il loro impegno verso la creazione di un valore che non si misuri unicamente nella chiave del tasso di crescita, ma anche della sua direzione. – si legge – È dunque chiaro come non sia unicamente compito dello Stato quello di assumere un rinnovato ruolo di guida dei processi di innovazione e sviluppo economico, ma anche della banca, nel farsi partecipe di questo movimento, accompagnando le aziende lungo l’intera filiera di valore verso la transizione ecologica. La coesione sociale è un valore fondamentale della nostra società non solo in tempo di pandemia, e la responsabilità degli istituti di credito è ancora più ampia e va dal ruolo fondamentale della tutela del risparmio, che comprende anche la sua italianità, a un nuovo patto di fiducia cittadini-clienti che deve essere più forte proprio perché basato anche sul digitale”.
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