Astana (Kazakistan), 15 giu. (LaPresse/AP) – “Lo sviluppo unilaterale e illimitato di sistemi di difesa missilistici da parte di un governo o di un piccolo gruppo di governi potrebbe danneggiare la stabilità strategica e la sicurezza internazionale”. Con queste parole l’Organizzazione di Shanghai per la cooperazione ha aperto il suo vertice annuale, esprimendosi contro lo sviluppo degli scudi anti-missile, un’apparente sfida agli Stati Uniti. La Russia, membro dell’Organizzazione, si è attivamente opposta ai piani americani di creare uno scudo missilistico in Europa. Mosca vede il progetto come una minaccia e insiste sul desiderio di gestire il progetto congiuntamente.

Al vertice di oggi ad Astana, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha chiesto la creazione di un’alleanza di sicurezza guidata da Cina e Russia, per formare un fronte unito contro l’Occidente. Il discorso di Ahmadinejad incrementa i sospetti che il blocco voglia fare da contrappeso agli Usa nell’Asia centrale. Nel suo discorso Ahmadinejad ha rivolto accuse non troppo velate contro Stati occidentali che non ha nominato, definendoli “schiavisti, colonialisti e invasori”. Il gruppo di Shanghai è un organismo intergovernativo attivo dal 2001, di cui fanno parte Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Tagikistan; osservatori sono India, Mongolia, Pakistan e Iran. Al momento la repubblica islamica è parte dell’Organizzazione solo in qualità di osservatore, nonostante dal 2008 abbia presentato la domanda per entrarvi. A causa delle sanzioni delle Nazioni unite l’Iran non può essere membro effettivo del gruppo. Lo statuto dell’Organizzazione di Shanghai per la cooperazione nega infatti ai Paesi che subiscono tali provvedimenti di entrare nel gruppo.

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