Londra (Regno Unito), 16 giu. (LaPresse/AP)- Il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, ha detto che gli arresti domiciliari a cui è costretto in Inghilterra stanno ostacolando il lavoro del suo sito web. L’australiano accusato di violenze sessuali in Svezia, che ne ha chiesto l’estradizione, ha rilasciato oggi un’intervista esclusiva ad Associated Press, spiegando che “i miei arresti domiciliari rappresentano l’impedimento più grande per il nostro lavoro, facendo eccezione del blocco illegale imposto dalle istituzioni finanziarie statunitensi contro di noi”.

Assange ha detto anche di essere diventato “un obiettivo fisso per gli impiccioni”, ovvero gli informatori del governo britannico. “È molto facile condurre una sorveglianza contro di me e le persone con cui parlo, stiamo prendendo provvedimenti per evitare tutto questo, ma è costoso e porta via molto tempo”, ha spiegato. Anche i suoi sostenitori hanno accusato il governo di Londra di spiarlo ripetutamente e hanno postato un video sul web accusando la polizia di aver posizionato telecamere di sorveglianza vicino alla casa dove Assange si trova ai domiciliari. Secondo i suoi seguaci, il governo vuole registrare le targhe delle automobili di persone che si recano in visita. Il fondatore del sito su cui sono state pubblicate migliaia di documenti governativi riservati degli Stati Uniti è da sei mesi ai domiciliari nella casa di un suo sostenitore ed è obbligato a portare un braccialetto elettronico. Assange, che ha presentato appello contro l’estradizione in Svezia, deve rispettare il coprifuoco notturno e presentarsi alla stazione di polizia ogni giorno.

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