Beirut (Libano), 30 giu. (LaPresse/AP) – È salito a 11 il bilancio delle persone uccise fra ieri e oggi dalle forze siriane che stanno attaccando l’area montuosa al confine con la Turchia. Lo riferisce l’attivista per i diritti umani Mustafa Osso, spiegando che il governo sembra aver consolidato la presa di Rameh e di altri villaggi della provincia di Jabal al-Zawiya dopo due giorni di pesanti bombardamenti. Ieri il capo dell’Organizzazione nazionale per i diritti umani, Ammar Qurabi, aveva detto che le vittime a Rameh erano quattro. L’esercito, ha aggiunto l’attivista, sta cercando di evitare che i siriani fuggano in Turchia. Secondo l’opposizione sono oltre 1.400 le persone uccise dalle forze governative mentre il presidente Bashar Assad cerca di reprimere le proteste nazionali che proseguono da tre mesi. Il governo di Damasco contesta il bilancio dei morti e sostiene che dietro alle proteste si nascondano “bande armate” e cospiratori stranieri.

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