Baghdad (Iraq), 15 ago. (LaPresse/AP) – Una serie di attentati iniziati questa mattina ha insanguinato diverse città in Iraq, provocando almeno 60 vittime. L’attacco più sanguinario è avvenuto nel marcato di Kut, a 160 chilometri a sudest di Baghdad, dove due bombe sono esplose uccidendo 35 persone e ferendone 64. Secondo quanto riferisce il colonnello Dhurgam Mohammed Hassan, portavoce della polizia della provincia di Wasit, il primo ordigno è esploso in un freezer utilizzato per mantenere in fresco le bevande, il secondo, un’autombomba, è invece scoppiato quando soccorritori e curiosi si sono radunati.

Dieci persone sono invece morte nella provincia di Diyala, dove, secondo quanto spiega un portavoce del dipartimento sanitario provinciale, Faris al-Azawi, sono avvenute sette esplosioni in diverse aree. I feriti sono oltre 50. Le vittime sono cinque soldati morti a Baquba, capitale provinciale, e altre cinque persone che hanno perso la vita in esplosioni avvenute in città vicine.

Tre persone sono invece morte a Tikrit, nel nord dell’Iraq, quando due kamikaze con uniformi militari sono entrati in un edificio governativo. Il primo attentatore è rimasto ucciso quasi subito grazie agli spari delle guardie, ma il secondo è riuscito a entrare e a farsi esplodere. Il portavoce della provincia, Mohammed al-Asi, ha spiegato che i due kamikaze indossavano cinture esplosive e hanno parcheggiato il loro veicolo nei pressi dell’edificio. In seguito si sono poi avvicinati all’ufficio, sede della polizia antiterrorismo. Le guardie hanno ordinato loro di fermarsi e hanno aperto il fuoco quando gli attentatori si sono rifiutati di ascoltarli. Nell’esplosione sono rimaste ferite 10 persone.

Quattro persone sono morte inoltre a Najaf, dove, più o meno nello stesso momento delle deflagrazioni avvenute in un mercato di Kut, un attentatore suicida si è fatto esplodere nella sua automobile a un posto di blocco vicino a una stazione di polizia di Najaf. Le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco sul veicolo quando l’autista si è rifiutato di fermarsi e poco dopo è avvenuta l’esplosione. Il capo della Commissione di sicurezza provinciale, Luay al-Yassiri, ha riferito che nell’attacco sono morte quattro persone e 32 sono rimaste ferite. Tra le vittime ci sono due poliziotti e due civili.

A Karbala sono morti tre poliziotti, dopo che un’autobomba parcheggiata fuori da una stazione di polizia è esplosa provocando anche 14 feriti. Nella città di Kirkuk, invece, una persona è morta per l’esplosione di un ordigno piazzato su una motocicletta. Poco prima, lo scoppio di un’autobomba nei pressi di una pattuglia di polizia, ha ferito quattro agenti. Nella notte, nella stessa città, quattro bombe esplose vicino alla Chiesa ortodossa siriana. L’attacco non ha provocato feriti, ma i muri dell’edificio religioso hanno subito danni.

Gli attentati non hanno risparmiato Baghdad, dove un’autobomba parcheggiata è esplosa vicino a un convoglio su cui viaggiavano ufficiali del ministero dell’Istruzione superiore. Otto persone sono rimaste ferite, ma il ministro non era presente.

Gli ultimi attentati in ordine di tempo sono avvenuti a Iskandiriyah, a sud di Baghdad, dove sono rimaste uccise due persone all’esplosione di un’autobomba vicino a una pattuglia delle forze di sicurezza, mentre un’altra persona è morta a Mosul, nel nord, alla deflagrazione di ordigni legati a pali della luce. A Taji, a nord della capitale, un’autobomba è saltata in aria nei pressi di una pattuglia di militari locali provocando un morto. Infine 16 persone sono rimaste ferite quando un ordigno è esploso sul ciglio della strada a Balad vicino a un camion che trasportava carburante.

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