Beirut (Libano), 23 ago. (LaPresse/AP) – Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite ha fatto appello alla Siria per porre fine alle violenze e cooperare con l’indagine su presunti abusi commessi durante la repressione della rivolta. Il membri del Consiglio hanno approvato con 33 voti a favore e quattro contrari una risoluzione in cui condannano le violenze del regime di Damasco e decidono di inviare in Siria una missione di esperti per indagare sui presunti crimini contro l’umanità commessi nel Paese a partire da luglio. La Cina e la Russia si sono opposte alla misura, considerandola un intervento inutile. L’ambasciatore siriano Fayssal al-Hamwi ha invece definito l’iniziativa come “politica al cento per cento”.
Questa mattina le forze di sicurezza siriane sono entrate in alcuni villaggi nel sud e nel nord del Paese, arrestando molte persone. Lo fanno sapere attivisti dei Comitati di coordinamento locali e dell’Osservatorio siriano per i diritti umani. Ieri invece almeno sette persone sono state uccise ieri dalle forze di sicurezza nella centrale città di Homs, poco dopo la visita di una missione umanitaria delle Nazioni unite. Attivisti riferiscono che quattro delle vittime sono morte quando le truppe hanno aperto il fuoco durante una manifestazione antigovernativa.
I dimostranti si erano radunati nella piazza principale di Homs in attesa del team umanitario dell’Onu. Video amatoriali diffusi in rete da alcuni attivisti mostrano folle di persone dirigersi verso automobili con la bandiera blu dell’Onu e mostrare striscioni con scritto ‘Sos’ e ‘Non ci fermeremo fino a quando non otterremo la libertà’. La Siria aveva dato il permesso alle Nazioni unite di visitare alcuni centri delle proteste e della repressione per valutare il grado di bisogni umanitari, ma gli attivisti hanno accusato il regime di nascondere i segni delle violenze sui manifestanti. Diversi residenti hanno infatti raccontato che la situazione a Homs è rimasta tranquilla alla presenza del team dell’Onu, ma quando questo ha lasciato la città le truppe hanno aperto il fuoco sulle persone in protesta. Un portavoce dell’Onu da New York, Farhan Haq, ha detto in seguito ai giornalisti che “una situazione di protesta si è svillupata a Homs” e alla squadra delle Nazioni unite è stato consigliato di lasciare la città per ragioni di sicurezza. “La missione – ha spiegato Haq – non è caduta sotto il fuoco degli spari”.
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