Ankara (Turchia), 23 ago. (LaPresse/AP) – L’esercito di Ankara ha annunciato questa mattina di aver ucciso fino a 100 ribelli curdi nei raid aerei condotti da mercoledì nel nord dell’Iraq contro postazioni sospette della guerriglia, ma il Pkk smentisce. Pronta la smentita del Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan. Si tratta di una “menzogna infondata”, fa sapere il portavoce dei ribelli Ahmet Deniz, aggiungendo che “fornendo questi numeri falsi i comandanti dell’esercito turco stanno cercando di sollevare gli spiriti dei soldati e creare un nuovo pretesto per continuare la loro guerra contro civili”.

“Secondo le informazioni iniziali – si legge nel comunicato diffuso dall’esercito turco sul proprio sito web – tra i 90 e i 100 terroristi sono stati resi inefficaci, oltre 80 ribelli feriti si sono recati in ospedali o nei villaggi ed è stato interrotto il contatto con un grande numero di combattenti”. ‘Rendere inefficace’ è una espressione usata dall’esercito per parlare di ribelli uccisi. “Il nord dell’Iraq e alcune aree in Turchia – continua la nota – saranno monitorate per eventuali attività di terroristi e le operazioni aeree e sulla terra proseguiranno”. Tra gli obiettivi colpiti, fa sapere l’esercito di Ankara, 79 rifugi e covi dei ribelli, 18 caverne, otto depositi, 14 edifici del Partito dei lavoratori del Kurdistan, un deposito di munizioni, nove postazioni di contraerea e tre posti di blocco dei ribelli. L’esercito ha insistito sul fatto che tutti gli obiettivi erano stati scelti con cura per evitare vittime civili.

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