Nuova Delhi (India), 24 ago. (LaPresse/AP) – “Finora le intenzioni del governo non sono buone. Così ho deciso che fino al mio ultimo respiro, finché il governo non cederà, io non tornerò indietro. Non mi interessa neanche se morirò”. Così Anna Hazare, l’attivista indiano che da nove giorni è in sciopero della fame per chiedere che venga creata un’agenzia anticorruzione che abbia autorità anche su premier e sistema giudiziario. Il 74enne Hazare ha spiegato che interromperà lo sciopero solo se il governo si impegnerà per iscritto a far approvare la legge anticorruzione da lui proposta.

Stamattina Hazare ha parlato ai suoi sostenitori per quasi 20 minuti. Le stazioni tv indiane stanno seguendo costantemente la protesta dell’attivista e hanno definito la folla dei suoi sostenitori “un mare di umanità”. Critici di Hazare sostengono tuttavia che l’attivista usi metodi antidemocratici e tenda alla demagogia, fingendo soltanto di rappresentare tutto il Paese. Rappresentanti della casta più bassa in India, i paria o intoccabili, hanno programmato per oggi una contro protesta, dicendo che la proposta di Hazare non proteggerebbe le persone più povere.

Questa mattina il governo ha tenuto un incontro con tutti i partiti per discutere una legge anticorruzione,. Il primo ministro Manmohan Singh ha chiesto ad Hazare di interrompere la protesta e ha mandato il ministro della Finanza a negoziare con lui, per mostrare come il governo possa venire incontro ad alcune richieste dell’attivista. Hazare ha rifiutato di essere alimentato dai medici per via endovenosa.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: