Tokyo (Giappone), 28 ago. (LaPresse/AP) – I cinque candidati che in Giappone si contendono la carica di premier hanno promesso di risolvere la crisi nucleare del Paese e rianimare l’economia in difficoltà. Ieri hanno tenuto una conferenza stampa in un hotel di Tokyo, per presentare i programmi che poco differiscono l’uno dall’altro. I candidati sono apparsi d’accordo sugli argomenti principali e difficilmente qualcuno riuscirà lunedì ad ottenere la maggioranza dei 200 voti da parte dei parlamentari del Partito democratico al potere necessari per diventare segretario del gruppo. In tal caso, si andrà al ballottaggio. Chi vincerà diventerà quasi sicuramente premier dato che il Partito democratico controlla la Camera bassa, che elegge appunto il primo ministro.
I media giapponesi danno oggi leggermente favorito il ministro dell’Economia Banri Kaieda, 62 anni, soprattutto perché appoggiato dall’importate mediatore del partito Ichiro Ozawa. Ma ciò potrebbe anche giocare a suo sfavore in quanto i rivali di Ozawa potrebbero accordarsi e sostenere tutti uno degli altri candidati. Tra questi, ci sono l’ex ministro degli Esteri Seiji Maehara, il ministro delle Finanze Yoshihiko Noda, quello dell’Agricoltura Michihiko Kano e l’ex ministro dei Trasporti Sumio Mabuchi. Il prossimo premier sarà il sesto del Giappone in cinque anni.
Prima che Kaieda ottenesse l’appoggio di Ozawa il favorito era Maehara, 49 anni. Quest’ultimo ha però tecnicamente violato le leggi elettorali, accettando donazioni da stranieri, e l’opposizione potrebbe farlo cadere se sollevasse il problema in Parlamento. A causa di questo scandalo si dimise a inizio anno da ministro degli Esteri. I legislatori, quindi, potrebbero decidere di sostenere un candidato relativamente sicuro come Noda, spiega Minoru Morita, autore di diversi libri sulla politica giapponese. “Alcuni parlamentari – continua – hanno un’estrema paura del potere quasi dittatoriale del signor Ozawa”. Ozawa, 69 anni, è un veterano che iniziò la carriera politica tra le fila del Partito liberal democratico, al potere per molti anni e adesso all’opposizione. Noto per le sue manovre politiche, è coinvolto in uno scandalo sulle fonti di finanziamento della sua associazione politica, ma molti ritengono che il processo finirà con la sua assoluzione.
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