Wellington (Nuova Zelanda), 11 set. (LaPresse/AP) – Commemorazioni per il decimo anniversario degli attentati dell’11 settembre sono in programma per oggi in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda all’Australia, dalle Filippine alla Malesia al Giappone per ricordare le circa 3mila vittime che provenivano da oltre 90 Paesi.
Nuova Zelanda. In Nuova Zelanda, uno dei primi Paesi a ricordare le vittime nelle prime ore del mattino ora locale, la cerimonia si è già svolta nella chiesa di St. Andrews a New Plymouth e vi ha partecipato anche la squadra degli American Eagles, nel Paese per i mondiali di rugby. Alla commemorazione c’erano oltre mille persone e ha partecipato anche l’ambasciatore degli Stati Uniti David Huebner. “Abbiamo guardato in diretta in televisione l’uccisione brutale di 3mila persone”, ha ricordato Huebner nel suo discorso.
Filippine. E’ stata una commemorazione particolare quella avvenuta a Manila, dove decine di abitanti di un’ex baraccopoli hanno ricordato Marie Rose Abad, un’americana rimasta uccisa negli attacchi dell’11 settembre e grazie alla quale la loro bidonville è diventata un villaggio vero e proprio. Nel 2004 infatti il marito di Marie Rose, un filippino-americano, ha fatto costruire 50 case colorate nella baraccopoli per esaudire il desiderio che la moglie aveva sempre avuto, cioè quello di aiutare i filippini più poveri. I residenti del villaggio, che ora ha preso il nome di Marie Rose Abad, hanno pregato e offerto rose e palloncini in suo onore. “E’ come se dalla morte di Marie Rose si sia sprigionata una nuova vita”, ha detto Nancy Waminal, abitante del villaggio.
Anche il presidente delle Filippine ha ricordato l’anniversario. “Questo giorno è un’occasione per tutte le nazioni e tutti i popoli per riaffermare l’impegno per la pace e la stabilità costruite sul reciproco rispetto e sul dialogo fra culture e religioni”, ha detto Benigno Aquino III elogiando l’eroismo dimostrato l’11 settembre da molti cittadini.
Pakistan. Nel decimo anniversario dell’11 settembre il governo di Islamabad ha fatto sapere che onorerà la memoria delle vittime insieme al popolo americano. “Come Paese duramente colpito dal terrorismo ribadiamo la nostra determinazione a rafforzare la cooperazione internazionale per eliminare il terrorismo”, scrive in una nota il ministero degli Esteri del Pakistan.
Australia. “Non provo rabbia, solo dolore. Dolore per il fatto che le persone che hanno fatto questo pensavano di fare qualcosa di giusto”, spiega Rae Tompsett in Australia, il cui figlio 39enne Stephen Tompsett morì l’11 settembre perché si trovava al 106esimo piano della torre nord del World Trade Center. La donna, un’insegnante in pensione, parteciperà alla cerimonia commemorativa questo pomeriggio. “E’ incredibile che siano passati 10 anni, sembra ieri”, ha detto.
Giappone. A Tokyo diverse famiglie si sono radunate per ricordare i 23 impiegati della Fuji Bank rimasti uccisi nel loro ufficio al World Trade Center negli attacchi dell’11 settembre. Una decina di loro erano infatti giapponesi. A uno a uno i familiari hanno deposto dei fiori davanti a una teca che contiene un piccolo pezzo d’acciaio preso a Ground Zero. Non ci sono state lacrime, ma solo raccoglimento. I parenti delle vittime si sono stretti le mani e hanno tenuto la testa china.
Malesia. In Malesia Pathmawathy Navaratnam quando si è svegliata a Kuala Lumpur, come fa ogni domenica da 10 anni, ha augurato a suo figlio una buona giornata anche se Vijayashanker Paramsothy, un analista finanziario di 23 anni, è rimasto ucciso negli attacchi di New York. “E’ il mio sole, ha vissuto al meglio ma non posso accettare che non ci sia più”, ha detto Navaratnam.
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