New York (New York, Usa), 20 set. (LaPresse/AP) – La Libia è tornata nella comunità internazionale ed è un nuovo Paese che si impegnerà per promuovere pace, rispetto dei diritti umani, elezioni libere e riconciliazione nazionale. Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), Mustafa Abdul-Jalil, parlando per la prima volta alle Nazioni unite davanti a leader mondiali del calibro di Barack Obama e Nicolas Sarkozy. Il capo del nuovo Stato libico è arrivato ieri alla sede dell’Onu di New York dopo che l’Assemblea generale ha votato venerdì scorso per dare un seggio ai nuovi governanti della Libia in seguito alla cacciata di Muammar Gheddafi. La promessa di Jalil è stata accolta con favore da diversi leader mondiali, tra cui appunto i presidenti di Stati Uniti e Francia.
“Voglio assicurare a tutti – ha detto Abdul-Jalil davanti a centinaia di ministri e diplomatici – che la Libia sarà uno Stato vitale, uno Stato vibrante che sostiene i principi di pace e sicurezza nella regione, uno Stato che rispetta i diritti umani e crea una nazione in cui i libici possono governare se stessi e cercare di raggiungere posizioni politiche attraverso elezioni”. Dopo la calorosa accoglienza ricevuta al vertice ha quindi continuato parlando ai giornalisti: “Dal luogo in cui Muammar Gheddafi stracciò la carta delle Nazioni unite, torniamo oggi e dire che la Libia, come parte della comunità internazionale, si adopererà per raggiungere la sicurezza e la pace”. Nel 2009 Gheddafi, durante un discorso di 96 minuti all’Assemblea generale, strappò parte della carta Onu, in segno di protesta contro il potere del Consiglio di sicurezza a discapito dell’assemblea stessa.
Nonostante l’ottimismo sul futuro della Libia, Abdul-Jalil ha comunque ammesso che “la strada davanti a noi è ancora lunga e ci sono molte sfide su diversi livelli… sia a causa della presenza di Gheddafi sia per problemi legati ad avviare il processo di ricostruzione dello Stato”. “Anche se siamo un paese ricco, abbiamo bisogno di aiuto”, ha concluso il presidente. Alla riunione Abdul-Jalil era seduto su un podio affiancato dalla nuova bandiera libica insieme a quella delle Nazioni unite. Il meeting arriva in un momento decisivo per il Paese, dove ancora i ribelli combattono per ottenere il controllo di diverse aree, tra cui Sirte, città di nascita di Gheddafi. I leader mondiali presenti hanno confermato che il Cnt dovrà affrontare sfide importanti, ma hanno ribadito il loro sostegno.
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