Savannah (Georgia, Usa), 23 set. (LaPresse/AP) – La sorella di Troy Davis, giustiziato in Georgia nella notte tra mercoledì e giovedì, ha detto di non essere arrabbiata dopo l’esecuzione, ma di voler combattere contro la pena di morte in memoria del fratello. Martina Correia ha riferito ad Associated Press di essere orgogliosa del modo in cui Davis abbia usato le sue ultime parole per sottolineare la sua innocenza prima dell’iniezione letale. Il 42enne ha sempre sostenuto che la sua condanna per l’omicidio di un poliziotto nel 1989, Mark MacPhail, fosse dovuta a uno scambio d’identità. Correia ha spiegato che la sua famiglia è in lutto, ma sta reagendo molto meglio delle migliaia di sostenitori di Davis indignate per la sua esecuzione. La sorella ha detto di essere felice che la madre, morta ad aprile, non abbia vissuto abbastanza per assistere all’esecuzione del figlio.
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